20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Immigrati

I timori di Napolitano per i rapporti con la UE

Il Presidente della Repubblica al Corriere: «Dubbi su ultimatum del Premier e interventi leghisti»

ROMA - «Troppe parole in libertà, sull'Europa. Troppi giudizi perentori e apodittici, pronunciati spesso senza un minimo di ponderazione. Così rischiamo che la posizione italiana a Bruxelles si indebolisca, anche perché quelle affermazioni in molti casi dimostrano una scarsa conoscenza dei trattati Ue e delle loro tecnicalità giuridiche. Bisogna sapersi frenare subito». Lo scrive Marzio Breda sul Corriere della sera, riferendo di un colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, molto preoccupato dopo aver letto al suo rientro da Budapest certe esasperate dichiarazioni dei membri del governo sulle risposte dell'Unione Europea al decreto varato da Roma per tamponare l'emergenza immigrati.

PROVA DI FORZA - Nel pezzo, il quotidiano di via Solferino racconta poi di una telefonata del capo dello Stato al ministro degli Esteri, Franco Frattini, sentito dopo aver sondato il rappresentante diplomatico italiano presso la Ue, l'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci. «Due colloqui - si legge - per mandare un segnale e per sottolineare l'attenzione e l'ansia con cui segue questa prova di forza. Per il capo dello Stato, infatti, un conto è criticare una certa 'deriva involutiva' dell'Unione: problema che esiste e che ha ripetutamente denunciato nei fori internazionali, così come non gli sfuggono certe 'illusioni di autosufficienza' emerse ad esempio da recenti scelte del presidente francese Sarkozy o della cancelliera tedesca Merkel».
Un altro conto, scrive ancora il Corriere, è sgangherarsi in sortite esasperate, improvvide e senza costrutto, come quelle che si è trovato ad ascoltare in questi giorni. Tanto più che, sul decreto con cui Roma offre permessi provvisori «di protezione» agli immigrati, ci è appena arrivato da Bruxelles il brusco altolà del commissario Cecilia Malmstrom, oltre al contemporaneo stop di Berlino. Napolitano ne ha parlato l'altroieri durante un vertice in Ungheria con il presidente tedesco Christian Wulff che, per non mettere il dito sulla piaga, si è limitato a un interlocutorio «sono un po' pessimista» sull'ipotesi di un'intesa».