3 maggio 2024
Aggiornato 16:00
Intervista a Repubblica

Alfano: Dalla riforma nessun beneficio per Berlusconi

Il Ministro della Giustizia: «Nel 2013 io candidato Premier? Fantapolitica»

ROMA - «Ho detto, e lo ripeto, che la riforma costituzionale non si applica ai processi in corso e infatti non ci sarà alcun beneficio per Berlusconi. Questa è la sacrosanta verità e basta leggere l'articolo 17 del ddl per verificarla». E' quanto afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in un'intervista alla Repubblica. «Se poi l'onorevole Paniz - aggiunge Alfano - presenta un emendamento per gli incensurati, non si può affermare che equivale a tradire gli impegni assunti. È solo un pretesto grande come una casa per chi non vuole fare la riforma costituzionale». All'osservazione che l'on Paniz è un deputato del Pdl e che dunque bastava invitarlo a non depositare quell'emendamento, il Guardasigilli controbatte: «Per dirla con le parole che usa sempre il presidente del consiglio: visto il centinaio di provvedimenti a suo carico, non c'è norma in materia di giustizia che non lo coinvolga».

ANDIAMO AVANTI - «Noi - conferma Alfano - su questo terreno andiamo avanti» e il Pd, sottolinea, decida se confrontarsi sulla riforma costituzionale rinunciando al tentativo di «far cadere Berlusconi»: «Hanno paura di perdere le prossime elezioni» e sanno che in quel caso sarà la «fine» della loro attuale classe dirigente.
Alfano propone «subito all'opposizione quattro temi da affrontare dopo la bagarre: lo smaltimento dell'arretrato civile, una seria ipotesi di depenalizzazione che elimini i reati considerati inutili, una più efficiente geografia giudiziaria e alcune proposte sul processo penale relative a formalismi che gli operatori ritiene superflui».

CANDIDATO NEL 2013? FANTAPOLITICA - «La verità è che le opposizioni hanno fretta di far cadere Berlusconi. È l'ultima occasione per la generazione di quelli che erano ancora comunisti quando è caduto il Muro di Berlino. In tanti oggi ai vertici avevano incarichi nel Pci del 1989. È la loro ultima chance. Dunque o fanno cadere subito il Cavaliere o, se perdono nel 2013, un'altra generazione di quarantenni sostituirà loro e quelli del Terzo Polo. Rischia di essere la fine di un'intera classe dirigente della sinistra».
Quanto alle ipotesi che sostengono che nel 2013 sarà proprio Alfano il candidato premier con il Cavaliere al Quirinale, il Guardasigilli risponde: «Nel 2013 il candidato premier sarà Silvio Berlusconi. Il resto è fantapolitica. Non gioco al Fantacalcio, figuriamoci alla fantapolitica».