20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Emergenza immigrazione

Tragedia per 11 migranti in mare, Governo vara il piano

Sul tavolo di Berlusconi il nodo clandestini e le dimissioni di Mantovano

ROMA - Cambiano di ora in ora le notizie sul naufragio di ieri al largo del Canale di Sicilia, «ma in acque internazionali», come ha precisato la capitaneria di Lampedusa, di un gommone proveniente dal Nord Africa e soccorso da un peschereccio egiziano che ha dato l'allarme. Le prime notizie parlavano di undici persone a bordo, tutte disperse. Fra le quali un bambino. Questa mattina, invece, secondo altre fonti, i dispersi in mare sarebbero di meno. Cinque degli undici naufraghi, infatti, sarebbero stati salvati dal peschereccio egiziano. Non ancora chiaro se fra questi vi è anche il bambino migrante.

SEI NAVI - A Roma, invece, dopo un travaglio non breve nè indolore arriva oggi all'approvazione del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi il piano immigrazione del ministro degli Interni leghisti Roberto Maroni che ieri sera ha avuto il via libera di massima da Regioni, Comuni e Province e sostanzialmente preannunciato a Lampedusa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sei navi dovranno trasferire altrove in meno di 60 ore i migranti che hanno raggiunto l'isola. Ma non si sa ancora dirette dove.

REGIONI - E seppure al termine dell'incontro fra Regioni e Governo ministri e Governatori hanno assicurato «intesa e concordia in nome della solidarietà», le dichiarazioni di Governatori e amministratori leghisti sono state assai diverse da quelle, ad esempio del Governatore pugliese Niki Vendola e dello stesso presidente della Conferenza delle Regioni, l'emiliano Errani. Il ministro Fitto e la maggioranza dei Governatori a sottolineare che «tutti gli immigrati saranno equamente ripartiti in ogni Regione, senza distinzione», ed i leghisti invece ad escludere ospitalità a chi risulterà «clandestino» dall'identificazione che sulle navi si è iniziata a tentare.

CASO MANTOVANO - Il «nodo clandestini», però non è l'unico sul tavolo della riunione del Governo. Ieri infatti si è dimesso il Sottosegretario Pdl all'Immigrazione Alfredo Mantovano, insieme a quelle del Sindaco del comune pugliese di Manduria, per protesta contro il sovraffollamento del Cie pugliese e l'ulteriore sovraccarico in arrivo da Lampedusa. «Non ci sto», ha tagliato corto il pugliese Mantovano, annunciando l'abbandono del Governo.