19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Il caso RAI

Scontro su pacchetto nomine, Garimberti: serve riflessione

Maggioranza a rischio, voci su prossima uscita del Direttore Generale Masi

ROMA - Un pacchetto di nomine sulla carta non condivise, probabilmente nella stessa maggioranza. Che il Dg Mauro Masi porta in Consiglio ma che potrebbe ritirare, lasciando che al Tg2 si nomini un direttore ad interim. Ma per l'opposizione resta «l'atto di sfida e di forza» di Masi sui si esprime «profondo dissenso», che non convincerebbe la maggioranza e che lascia correre anche voci su una possibile prossima uscita del Dg dalla Rai.

Il pacchetto prevede, di nuovo in combinata, Susanna Petruni alla direzione del Tg2, Gennaro Sangiuliano vice direttore vicario al Tg1 e altri tre vice direttori: Fabio Massimo Rocchi, Filippo Gaudenzi e l'esterno - da Sky Tg24 - Franco Ferraro. Che con Petruni era già finito nel pacchetto nomine pre estivo per la direzione di Rainews 24, saltato con la crisi nella maggioranza.

Un «blitz spartitorio» denuncia l'Usigrai, un atto «di sfida» per i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, e anche De Laurentiis esprime «forte dissenso». La questione è in primis politica perché - spiegano - con l'uscita di Mario Orfeo dal Tg2 si chiedeva una successione parimenti «condivisa», ma anche tecnica, e riguarda l'eventuale assunzione esterna in un momento di «cura dimagrante e blocco del turn over fino al 2011». Il Presidente Garimberti, di fronte al rischio di spaccatura del Cda, chiede una «riflessione» e ricorda di essere contrario alle assunzioni esterne «non per principio» ma perché «convinto che in Rai vi siano molte professionalità in grado di ricoprire, nello specifico, il ruolo di vicedirettore del Tg1». Per l'esattezza, ricordano i consiglieri di minoranza, un organico di 1650 giornalisti.

Motivo per cui anche nella maggioranza vi sarebbero perplessità, in particolare dal consigliere Angelo Maria Petroni - rappresentante del Tesoro - e della Bianchi Clerici. Maggioranza a rischio dunque, ma i nomi sono stati comunque formalizzati all'ordine del giorno del Cda. Masi domani potrebbe ritirarli e proporre una direzione ad interim (andrebbe a Mario De Scalzi) ma certo - osserva Van Straten - «anche se è già successo si potrebbe discutere su un Dg che non riesce a farle passare». Una situazione che porta con sé voci di una possibile uscita del Dg, per alcuni imminente, specie se saltasse questo pacchetto nomine.

Masi potrebbe essere indicato per il Cda di una consociata: le liste del Tesoro per i consigli delle controllate scadono il 4, quelli per le società da esse controllate, come la Snam, il 7.
Solo voci al momento, che il Dg ha già smentito ma che lasciano aperta la prospettiva di un cambio al settimo piano di Viale Mazzini, magari a favore del vice direttore Lorenza Lei, che però potrebbe avvenire più in là, tra maggio e giugno. L'opposizione resta però sul piede di guerra: con le nomine ritirate, o approvate a maggioranza risicata, diceva oggi Rizzo Nervo «con Masi ci comporteremo con la stessa lealtà ed amicizia che ha avuto lui nei nostri riguardi, non parlandoci mai di queste nomine e facendocele trovare sul tavolo».