Blitz maggioranza per stop talk, opposizione pronta alla «guerra»
Michele Santoro avverte: «Se la Vigilanza approva ci sarà una nuova mobilitazione generale»
ROMA - Si prepara un nuovo scontro all'arma bianca, parlamentare e non, sulla messa in onda durante la prossima campagna elettorale per le amministrative del 15 maggio dei talk show di informazione politica Rai. Da AnnoZero di Michele Santoro a Ballarò di Giovanni Floris e Porta a Porta di Bruno Vespa. Ma forse, anche In 1/2 ora di Lucia Annunziata, Che tempo che fa di Fabio Fazio e Report di Milena Gabanelli, In «zona Cesarini», i rappresentanti in Vigilanza dei gruppi di maggioranza Pdl-Lega hanno presentato emendamenti in tal senso al regolamento sulla par condicio in campagna elettorale proposto dal presidente della Commissione Sergio Zavoli.
L'esame a palazzo San Macuto inizierà domani. In vista del quale opposizioni e anchorman interessati hanno già alzato gli scudi e fatto rullare i tamburi di guerra. Con in testa Michele Santoro che ha già annunciato di essere pronto a ripetere la mobilitazione nazionale di piazza e mondo dell'informazione che lo vide protagonista quando fu decretato lo stop in occasione delle ultime elezioni . «A fronte dell'approvazione di norme liberticide - ha avvertito Santoro - noi reagiremo in tutti i modi» e «chi oggi fa finta di non vedere non può non essere ritenuto complice».
Alla chiamata alle armi, però, l'opposizione è sembrata oggi tutta presente. «Manderò una letterina sull'informazione a tutti gli esponenti dell'opposizione - ha preannunciato il segretario Pd Pierluigi Bersani - in particolare sui telegiornali. Sullo stop ai talk show il disaccordo è totale. Gli ultimi 10 giorni abbiamo visto le televisioni invase da Berlusconi. Nemmeno in Bielorussia succede una cosa del genere». Ha fatto eco il leader Idv Antonio Di Pietro: «Siamo davanti all'ennesima proposta da minculpop di questo governo e della sua maggioranza: vogliono evitare che i cittadini siano informati per disincentivare il voto alle amministrative e ai referendum». Ha aggiunto il capogruppo Udc Roberto Rao: «stiamo lavorando per impedire che lo stop si realizzi, non è una campagna nazionale».
Con un avvertimento anche alla Rai sulla applicabilità della norma, qualora venisse approvata, dall'ex ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni: «Dopo la sentenza del Tar che l'anno scorso ha stabilito che i programmi di informazione non possono essere equiparati alle tribune elettorali la chiusura dei Talk show non è più ammissibile: oltre ad essere una mossa politica scorretta sarebbe anche una grave violazione di legge».