Orfeo va al Messaggero, braccio di ferro su direzione Tg2
Pdl e Lega Nord puntano alla successione. Chance in crescita per Paragone
ROMA - Mario Orfeo passa dalla direzione del Tg2 al Messaggero e lascia la Rai, aprendo una nuova contesa nell'area della maggioranza per la scelta del suo successore. Cdr e Usigari cercano di impedire ai vertici di viale Mazzini di prendere tempo e alzano un fuoco di sbarramento nei confronti di ipotesi di interim, in attesa del chiarimento fra Pdl e Lega, essendo la direzione del Tg 2 considerata in quota maggioranza.
Mario Orfeo, ai tempi della sua nomina, era una indicazione venuta dall'area degli ex An di Gianfranco Fini, allora ancora interni al pdl e alla maggioranza. Su questo punta chi nel Pdl rivendica al partito del premier la possibilità di scelta, con la Vicedirettore del Tg2 Susanna Petruni o il direttore di Radiorai Antonio Preziosi fra i nomi più gettonati nel totonomine. Ma la Lega non intende stare a guardare. E fa presente come in presenza di un direttore di rete in quota Pdl al Tg1 e uno in quota opposizione al Tg3 è al Carroccio che spetterebbe indicare il nuovo direttore del Tg2, con l'ex direttore della Padania Gianluigi Paragone in pole position.
Il braccio di ferro nella maggioranza può dare chance al Vicedirettore attuale del Tg2 Gennario Sangiuliano. Ma quello che redazione e sindacato Rai intendono impedire è che una eventuale scelta a suo favore sia solo 'a tempo'.
«In una Rai immobile, che annaspa senza reagire, dove tutto il giorno dopo è peggio rispetto al precedente, un 'altra luce sta per spegnersi, perché chi ha mercato va via. Così Mario Orfeo che ha fatto un buon Tg 2 passa al Messaggero. Mentre per il clima che c'è temiamo le scelte future e auspichiamo che siano interne all'azienda, ci chiediamo - ha affermato il segretario Usigrai Carlo Verna- quale avrebbe potuto essere per un Direttore sollecitato dall'editore di un autorevole quotidiano un buon motivo per restare. Forse essere il responsabile della prima testata digitalizzata della Rai ? Purtroppo no perchè sul quel fronte ci sono solo ritardi. Forse per un merito che gli potrà essere in futuro riconosciuto ? E questo potrà avvenire solo se si supererà la militarizzazione dell'azienda di servizio pubblico, cosa che al momento sembra un' utopia. Mentre ci associamo alla richiesta del CdR del Tg2 di immediate definitive soluzioni, se al settimo piano ne sono capaci, ci prepariamo ad un' assemblea dei comitati di redazione il 14 aprile che senza una buona notizia fra tante brutte non potrà che essere nel segno del forte rilancio di tutte le possibili iniziative di protesta».
Fa eco, per l'associazione Articolo 21 Beppe Giulietti. «Non è un mistero - ha detto il parlamentare- che l'ala dura della maggioranza non sopportasse più un onesto Tg dell'area di governo, ora vorrebbe un meno onesto Tg di rito berlusconiano. In questo modo il cavaliere avrebbe il controllo del settantacinque per cento e oltre degli ascolti complessivi dei Tg ; ora è più chiaro il senso della frase : andrò a difendermi in tv. Restiamo sempre in attesa che le autorità di garanzia vogliano battere un colpo sulle clamorose violazioni in atto».