Alfano: Sciopero? Toghe riflettano, cittadini ci votano
Il Ministro Guardasigilli: «Ma non ci sarebbero le motivazioni: la riforma è equilibrata»
ROMA - Nella valutazione se proclamare o meno uno sciopero contro la riforma della giustizia, i magistrati riflettano tenendo presente che il governo «ha i voti di milioni di cittadini». E' il monito del Guardasigilli Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm che ha varato la riforma.
RIFORMA EQUILIBRATA - Per Alfano, inoltre, motivi alla base di uno sciopero non ce ne sarebbero: «La riforma non interviene sui processi in corso, mantiene autonomia e indipendenza dei giudici, prevede la parità tra accusa e difesa, garantisce ai cittadini un giudice terzo e che se il giudice sbaglia ne risponde». Insomma, «i magistrati non sono sotto l'esecutivo: è una riforma equilibrata, ma tocca qualche privilegio...».
SCIOPERO ANM - Ad una domanda sullo scontro con le toghe e il possibile sciopero dell'Anm, Alfano ha replicato: «I magistrati tengano nel debito conto che sono proposte di un governo votato dai cittadino, parte del programma votato da milioni di cittadini, e si rispetti il fatto che milioni di cittadini sono da questa parte dal punto di vista culturale e politico». In ogni caso, «se ci saranno scioperi ne valuteremo le motivazioni» e comunque «i rappresentanti del settore saranno ascoltati tutti: non è il quinto Vangelo, è una proposta. Che però - ha precisato - esprime una visione chiara, consolidata in 17 anni e più volte suggellata dai cittadini».
COSTITUZIONE - Del resto, «noi crediamo alla Costituzione, dove c'è scritto che il Parlamento fa la leggi, che i giudici sono soggetti soltanto alle leggi, che sono fatte dal Parlamento in nome del popolo sovrano in nome del quale i giudici emettono sentenza. Se si rompe questo circuito virtuoso, c'è l'invasione della giustizia nella sfera della politica».