29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Nonostante il veto di Ghedini per il «salva incensurati e ultra 65enni»

Vitali (Pdl): «Vado avanti con la mia proposta di mini-prescrizione»

Intanto Cicchetto preme su Fini sul conflitto di attribuzioni: «La smetta di temporeggiare»

ROMA - La proposta di legge sui termini di prescrizione ci sarà. Lo ha detto l'autore, Luigi Vitali, membro della Consulta giustizia del Pdl ai microfoni di Radio Popolare.

GHEDINI: LA PROPOSTA VA RITIRATA - Ieri l'avvocato Niccolò Ghedini aveva chiesto che la proposta venisse ritirata ma quella, ha aggiunto Vitali, «è una mia iniziativa personale nella quale stabilisco una norma per cui agli incensurati e alle persone oltre i 65 anni di età il giudice deve concedere obbligatoriamente le attenuanti generiche».
«La proposta di legge - conclude Vitali - ci sarà sicuramente, è in fase di redazione presso gli uffici della Camera.«

L’AVVOCATO DEL PREMIER: NESSUN EFFETTO SUI PROCESSI AL PREMIER - Secondo Ghedini «la parte di quella proposta che riguarda la prescrizione non ha alcuna efficacia nei processi che vedono interessato il presidente Berlusconi. Dopo la modifica operata nel 2005 dalla legge cosiddetta ex Cirielli, la concessione delle attenuanti generiche per tutte le contestazioni operate nei confronti del presidente sarebbe del tutto neutra per la prescrizione».

UNA NORMA INOPPORTUNA - «La non condivisione tecnica, quindi, si basa semplicemente - dice ancora Ghedini - sul fatto che la situazione attuale dell'istituto della prescrizione, istituto non toccato dalla proposta Vitali, è assai diversa da quando il Ddl, da cui trae origine la proposta stessa, fu presentato nel 2001 dall'onorevole Anedda. E' quindi altrettanto evidente che la proposta dell'onorevole Vitali, con cui ho sempre avuto, contrariamente a quanto si legge oggi, ottimi rapporti di simpatia e stima, è stata presentata in totale buona fede e non già per intervenire sui processi del presidente Berlusconi. Resta comunque ferma - conclude l'avvocato del premier - la mia opinione che si tratti di norma inopportuna e che debba essere ritirata».

CICCHITTO: SUL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI FINI STA TEMPOREGGIANDO - Sul conflitto di attribuzione sollevato dal Pdl per il caso Ruby deve esprimersi l'Aula, Fini non temporeggi. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, al Riformista.
«Questa di Fini è una situazione sempre più insostenibile. Non è più possibile dire che un conto è il ruolo di gestione dell'Aula, un conto è il confronto politico» premette Cicchitto per il quale «ci troviamo di fronte a un uso politico delle istituzioni realizzato in forme così accentuate che non ha precedenti.

QUELLA DI FINI E’ UNA POSIZIONE INSOSTENIBILE - È una situazione insostenibile. Per di più il modo in cui sta gestendo il conflitto di attribuzione suscita perplessità». Per Cicchitto il nodo «non aggirabile» è che «nelle strutture intermedie la rappresentanza non è proporzionale ai numeri dell'Aula, ma si forma sulla base dei gruppi. Se si vuole dire che siamo minoranza per dare parere contrario alla richiesta avanzata sul conflitto di attribuzioni, siamo di fronte a un'operazione scorretta. Cosa dovremmo fare, dividere il Pdl in tre per avere la maggioranza dove Fini chiede i pareri? Suvvia. La nostra richiesta va portata in Aula». Invece Fini temporeggia: «Ho questo dubbio. Se fosse confermato dai fatti sarebbe insostenibile».