26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Politica

«Avrei voluto lavorare in un consiglio comunale diverso, come il Parlamento di una volta»

L'addio di Rosa Russo Iervolino al municipio di Napoli

NAPOLI - Rimpianti? Forse lavorare «in un consiglio comunale diverso, più simile al Parlamento di una volta. In quel modo, senza mezzucci e tanti giochetti, avremmo potuto fare molte cose in più per la città». Questo il rammarico di Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli costretto ad andare a casa a circa due mesi dalla scadenza del naturale mandato della sua giunta.

AVREI DOVUTO FREQUENTARE DI PIÙ I SALOTTI «BENE» - «Sono contenta di aver sempre preferito la Napoli popolare alla Napoli borghese - ha detto - Se mi invitano a San Giovanni a Teduccio mi sento tra la mia gente. Probabilmente avrei dovuto andare una volta in più dal parrucchiere e frequentare i salotti bene». L'ultimo pensiero del sindaco, salutato da una folla di giornalisti e cineoperatori, collaboratori in lacrime e da decine di mazzi di fiori, va alle «tantissime persone che mi hanno circondato di affetto, sono fiera delle tante persone a cui sono riuscita a dare lavoro. Su un punto sono ferma: disprezzo per chi va disprezzato e affetto per chi lo merita».

SONO UNA POLITICA DI NASO FINE - «Sono una politica di lungo corso e di lungo naso - ha ribadito riferendosi ai segnali giunti in queste settimane prima delle dimissioni di 31 consiglieri - la puzza si sentiva arrivare nelle commissioni, nelle riunioni dei capigruppo, in consiglio comunale. Anche la mozione di sfiducia era un modo per discutere, ma poi tutto è andato diversamente».