GayLib: Su coppie omo Italia è il fanalino di coda
L'associazione gay di centrodestra: «Ormai siamo superati dal Sud America»
ROMA - «Se non vogliamo chiamarle famiglia, chiamiamole patata lessa: quello che interessa alle centinaia di migliaia di coppie omoaffettive sono i diritti e le garanzie reciproche, cioè i doveri: Berlusconi, se crede nella libertà, si faccia apertamente e coraggiosamente carico del loro riconoscimento». Ad affermarlo è Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), che in una nota prosegue: «La coppia omoaffettiva, con diverse forme, è realtà riconosciuta in tutta l'Europa occidentale, ma ormai siamo stati superati dai paesi dell'America Latina e persino dal Sudafrica. Possibile che l'Italia di Berlusconi sia fanalino di coda in questo campo?».
«Noi di GayLib abbiamo lanciato l'idea del Riconoscimento della Coppia omoaffettiva, come avviene nella cattolicissima Austria, proprio perché crediamo che l'uguaglianza e le pari opportunità non debbano entrare in competizione con il rispetto per la tradizione culturale. Semmai troviamo scorretto - afferma nella nota Daniele Priori, segretario dell'associazione - il terrorismo ideologico che viene messo in atto nel momento in cui si parla di riconoscimento della coppia gay, dal momento che non sono i gay ma l'alto costo della vita, il precariato e il caro-casa i veri responsabili delle difficoltà della famiglia italiana, come neppure la questione delle adozioni, che rimangono, nel nostro ordinamento, non un diritto della coppia in generale, bensì il diritto del minore di essere adottato. Parliamo quindi di contenuti e non di forme - conclude Priori - perché i diritti (e i doveri) che riguardano la coppia sono ormai diventati elemento che concorre ad indicare la modernità o meno della politica di un paese».