Stupro in centro, orrore nel villino ex ambasciata somala
Tre uomini di colore abusano di ragazza. Sgomberati i profughi. La situazione era ben nota alle autorità italiane ma fino ad oggi rimasta senza soluzione
ROMA - Stupro nella tarda serata di ieri al centro di Roma, nella residenziale via dei Villini, a pochi passi da Porta Pia. Una giovane italiana intorno ai vent'anni è stata violentata, secondo quanto da lei riferito a soccorritori , polizia e 118 da tre uomini di colore in uno dei villini dove era stata condotta contro la sua volontà da uno dei tre stupratori. La violenza, secondo la prima ricostruzione dei fatti, si è consumata con ogni probabilità nel villino che ha ospitato per anni l'ambasciata di Somalia in Italia, divenendo poi una sede disumana di assembramento e sopravvivenza per i rifugiati somali che raggiungono Roma: situazione ben nota alle autorità italiane ma fino ad oggi rimasta senza soluzione.
Una volta consumatasi la violenza sessuale, la ragazza è riuscita a scappare dalla casa e raggiungere, in lacrime e senza scarpe né pantaloni, la vicinissima e ben più frequentata via Nomentana dove ha chiesto soccorso ai passanti. A chiamare Polizia e 118 è stata una signora sudamericana che lavora in uno dei villini della zona, fermata a sua volta da due giovani turisti tedeschi: i primi incontrati dalla ragazza ma non in grado di comprendere e parlare italiano. La ragazza, in attesa dell'arrivo dell'autombulanza che l'ha poi condotta al Policlinico Umberto primo per i primi accertamenti medico-legali, pur se in evidente stato di choc è riuscita a descrivere il luogo della violenza agli agenti di polizia della prima volante del 113 giunta all'angolo fra via dei Villini e via Nomentana. E poco dopo gli agenti, anche su indicazione di alcuni abitanti della zona ai quali la situazione dell'ex ambasciata somala è ben nota, hanno ritrovato pantaloni e scarpe della ragazza a pochi passi del villino fatiscente (senza luce, acqua e dai cornicioni pericolanti) occupato dai rifugiati.
Per oltre due ore Polizia e Vigili del Fuoco, che hanno transennato l'ex ambasciata, hanno perquisito e ispezionato il villino dove si ha fondato sospetto sia avvenuto lo stupro collettivo sulla ragazza. E ai loro occhi si è materializzato lo spettacolo allucinante da tempo noto e denunciato da cronache e associazioni umanitarie: in pieno centro di Roma esiste una 'casa di fantasmi neri' occupata da oltre un centinaio di somali senza fissa dimora, al gelo, al buio e senza le minime condizioni igienico-sanitarie. Ora anche luogo di probabile violenza sessuale. L'ispezione si è conclusa con l'arrivo di due pullman della polizia da almeno 80 posti ciascuno sui quali sono stati fatti salire tutti i somali trovati all'interno dell'ex ambasciata di cui è stato disposto lo sgombero immediato.
Ancora lo scorso 30 dicembre, a seguito di una visita ricognitiva effettuata presso l'ex ambasciata somala di via dei Villini, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) aveva espresso pubblicamente «profonda preoccupazione per le condizioni di degrado riscontrate all'interno di un edificio abitato da 100 a 150 persone, totalmente inadeguate e al di sotto di ogni minimo standard accettabile», impegnandosi a dar vita con il Comune ad un tavolo «finalizzato trovare urgentemente una soluzione sostenibile». Che purtroppo finora è mancata e che avrebbe potuto insieme restituire ai profughi somali la loro dignità di persone ed evitare una tragica violenza.