28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Immigrati

Sbarcati in migliaia, per il Governo è emergenza

Il Prefetto di Palermo Giuseppe Caruso commissario. Il Sindaco di Lampedusa: «Maroni garantisca trasferimenti»

ROMA - Un'ondata di sbarchi massiccia, continua, una flotta di barconi carichi di immigrati che dal nord Africa raggiunge Lampedusa: tremila magrebini arrivati in tre giorni ma già altri dieci barconi sono stati avvistati nel canale di Sicilia. Oggi un consiglio dei ministri straordinario ha decretato lo stato di emergenza umanitaria, attivando il dipartimento di protezione civile, mentre dal Viminale arriva la decisione di incaricare della gestione dell'emergenza immigrati il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, che sarà nominato commissario straordinario. Intanto si registra la prima tragedia del mare: un giovane tunisino è annegato e un altro è disperso nel naufragio a largo di Zarzis, nel Sudovest della Tunisia, di un'imbarcazione di fortuna che trasportava 12 immigrati clandestini.

Gli sbarchi di immigrati nordafricani, in prevalenza tunisini, sull'isola di Lampedusa, non sembrano infatti destinati a rallentare. Secondo i dati forniti dalla Capitaneria di Porto, negli ultimi tre giorni sono oltre tremila i magrebini approdati nelle Pelagie; una stima destinata ad aumentare già nelle prossime ore con l'arrivo di almeno dieci imbarcazioni avvistate questo pomeriggio nel canale di Sicilia, dagli aerei della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Soltanto oggi sono stati 214 i migranti che hanno raggiunto, a bordo di cinque natanti, il porto di Lampedusa. Intanto sull'isola, dove al momento sono ancora ospitate circa 1600 persone, resta chiuso il Cie, centro di identificazione ed espulsione, chiuso oltre un anno fa.

«Mantengo la linea seguita fin qui, e ribadisco che finchè la situazione non sarà più chiara, il cie resterà chiuso - spiega il sindaco dell'isola Bernardino De Rubeis -. Ciò che chiedo al ministro Maroni - ha proseguito il primo cittadino - è che venga garantito, come accaduto fino ad ora, il ponte aereo per trasferire gli immigrati in altri centri italiani». In assenza di altre strutture d'accoglienza, infatti, la scorsa notte i tunisini hanno trovato riparo nella chiesa del paese, messa a disposizione del parroco. «Stiamo provvedendo a svuotare altri locali come la stazione marittima - ha assicurato De Rubeis - per fare confluire al loro interno le persone che trascorreranno ancora a Lampedusa la prossima notte».