28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Federalismo

Terzo polo: bocciata linea «più tasse per tutti»

Conferenza stampa sul voto della bicamerale: «Se la Lega vuole noi siamo pronti a discutere sul serio»

ROMA - Il testo portato dal Governo sul federalismo fiscale era in realtà ispirato ad una logica centralista all'insegna del «più tasse per tutti» e conteneva ben «due patrimoniali». Il terzo polo, durante una conferenza stampa sul voto della bicamerale sul federalismo, spiega le ragioni del proprio no e lancia un messaggio alla Lega: «Queste riforme si fanno a larga maggioranza, se vogliono fare sul serio siamo pronti». Mario Baldassarri, Luca Galletti, Linda Lanzillotta e Giampiero D'Alia incontrano i giornalisti per commentare la decisione della bicamerale: «Questo non era federalismo - dice Baldassarri - fin dall'inizio avevamo detto che l'impalcatura del decreto era fortemente sbilanciata».

Tre, in particolare, i punti contestati: l'Imu, l'assenza di deduzioni per gli inquilini a fianco della cedolare secca sugli affitti, la parte relativa all'Irpef. Quest'ultimo punto è stato modificato, dice Baldassarri, ma restavano aperti gli altri due e il risultato sarebbe stato «una riduzione dell'autonomia dei Comuni. Sarebbe stato un pasticcio». Un provvedimento, aggiunge Galletti, che conteneva «due patrimoniali: l'Imu e l'imposta di scopo», che sarebbe anche giusta ma «solo se allo stesso tempo si riducono le tasse nazionali».

Insomma, conclude Lanzillotta, «le grandi riforme che Bossi vuole, e che in parte condividiamo, vanno fatte con una larga maggioranza. Il muro contro muro non consente di costruire soluzioni condivise e solide». E, aggiunge Baldassarri, «questa commissione ha dimostrato ieri sera che se si fanno riforme serie si può votare addirittura all'unanimità».