28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Totonumeri

Nascono i Responsabili, ma maggioranza sale solo di un voto

Il Gruppo vede la luce solo grazie a due prestiti del Pdl. Governo a +4 calcolando l'ex Fli Silvano Moffa che non partecipò al voto sulla mozione di sfiducia

ROMA - Con la lettera inviata al presidente della Camera, Gianfranco Fini, vede ufficialmente la luce il gruppo parlamentare dei cosiddetti 'responsabili' ma soltanto grazie al «soccorso» del Pdl: senza l'adesione di Mario Pepe e Vincenzo D'Anna, infatti, i membri si sarebbero fermati a 19, non raggiungendo quindi la quota minima di 20, necessaria, da Regolamento, a dare vita a un nuovo gruppo. E, nonostante il rilievo mediatico dato al battesimo ufficiale avvenuto questa mattina in un'affollata conferenza stampa a Montecitorio, poco cambia per i risicati numeri della maggioranza che, dalla quota 314 ottenuta il 14 dicembre scorso, passa a 315 calcolando l'ex Fli Silvano Moffa che non partecipò al voto sulla mozione di sfiducia al governo Berlusconi.

«Iniziativa responsabile» - così si chiama il neonato gruppo - infatti raccoglie i deputati del gruppo Misto eletti con la maggioranza o che avevano già deciso di passare con la maggioranza alla vigilia della bocciatura del voto di sfiducia: oltre ai due Pdl D'Anna e Pepe si tratta degli esponenti di Noisud Elio Belcastro, Arturo Iannaccone, Luciano Sardelli, Antonio Milo, Amedeo Porfidia; gli ex Udc Saverio Romano, Giuseppe Ruvolo, Michele Pisacane, Pippo Gianni; gli ex Api, già ex Pd, Massimo Calearo e Bruno Cesario; gli ex finiani Silvano Moffa, Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini, Giampiero Catone; gli ex Idv Antonio Razzi e Domenico Scilipoti; Francesco Pionati e Maurizio Grassano. Non aderiscono Antonio Gaglione e Calogero Mannino, il primo facendo sapere che non appoggerà il governo Berlusconi pur senza escludere il voto a favore di qualche singolo provvedimento, il secondo invece non mettendo in discussione il sostegno all'esecutivo.

«Nelle prossime settimane - assicura Moffa - ci saranno altre adesioni. Non siamo un'armata Brancaleone disposta a tutto come qualcuno ha ironizzato ma una cosa molto diversa». E Pionati spiega: «Se non fosse stato per noi Berlusconi non sarebbe dove è. Ora l'immagine di una legislatura legata a una trattativa estenuante con il Terzo Polo è archiviata, perché si tratta di un polo residuale che non avrà più capacità di influenzare la maggioranza. Il premier è libero da preoccupazioni o incubi di questo tipo». Quanto all'ingresso dei responsabili nel governo, Romano fa sapere: «Noi non abbiamo chiesto nulla, né c'è stato proposto nulla. C'è una nuova maggioranza che si è realizzata il 14 dicembre, oggi si organizza, viene da sé che questo gruppo parlamentare debba dare la propria disponibilità anche se sarà chiamato a ricoprire cariche di governo...».