28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Progetto «Rave Party Prevention»

Rave party e droga: la «crociata» del sottosegretario Giovanardi

Dal 28 ottobre scoperti 14 eventi, e bloccati la metà. «L'attività illecita alla base di questi raduni deve essere bloccata per la salvaguardia e la sicurezza dei nostri giovani»

ROMA - Dal 28 ottobre scorso ad oggi sono 14 i rave party sparsi sul territorio italiano da nord a sud scoperti grazie al monitoraggio sul web fatto dal dipartimento per le politiche antidroga. Dei 14 rave party, che hanno nomi evocativi come Halloween Friends, Avaiki, Otturbatoidi, Dirty fox, più della metà sono stati fermati prima del loro inizio «impedendo così lo smercio e l'uso di sostanze stupefacenti e, contemporaneamente, situazioni di rischio ambientale per i partecipanti al raduno». A fare il bilancio del progetto «Rave Party Prevention», realizzato in collaborazione con la Croce rossa italiana, la polizia delle comunicazioni, la Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell'Interno e il Sistema di nazionale di allerta precoce, è il Dpa,

I risultati sono stati presentati questa mattina durante la Consulta degli esperti e degli operatori delle tossicodipendenze a Roma: «Attraverso questo progetto - ha spiegato il sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia Carlo Giovanardi - stiamo cercando di adottare tecniche di individuazione precoci delle date di questi eventi illegali che nella maggior parte dei casi non vengono pubblicizzate apertamente ma attraverso siti internet specializzati . L'attività illecita alla base di questi raduni - ha aggiunto - deve essere bloccata per la salvaguardia e la sicurezza dei nostri giovani».
«Chiariamo comunque - ha proseguito Giovanardi - che non siamo contro i raduni musicali, ma pretendiamo che essi vengano fatti nel rispetto, prima di tutto, delle regole che assicurano la sicurezza dei partecipanti e la non circolazione delle droghe».