12 ottobre 2025
Aggiornato 18:00
Alcune norme sono incostituzionali

La Corte boccia in parte il legittimo impedimento

Sarà il giudice caso per caso a valutare gli impedimenti. Napoli (Pdl): «La Consulta contribuisce a complicare le cose»

ROMA - La Corte costituzionale ha 'bocciato' in parte la legge sul legittimo impedimento, dichiarando incostituzionali alcune delle norme che hanno introdotto lo 'scudo' processuale a premier e ministri e che finora hanno tenuto sospesi i processi a carico di Silvio Berlusconi.

NAPOLI (PDL): UNA SENTENZA PIÙ PILATESCA DI PILATO - «Ponzio Pilato sarebbe stato più audace nel manifestare il proprio giudizio. I giudici della Corte hanno deciso che sul legittimo impedimento sarà il magistrato a decidere a seconda dei casi». Il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli è critico silla decisione della Consulta sul legittimo impedimento.

BERLUSCONI DOVRÀ SPIEGARE OGNI VOLTA I SUOI IMPEGNI - «A seconda dei casi, il presidente del Consiglio, per quanto impegnato nella sua veste istituzionale, dovrà impiegare il suo tempo per spiegare perché non ha tempo per essere in Tribunale.
La sentenza della Corte - sottolinea Napoli - ha complicato le cose, ammesso che ce ne fosse bisogno, restituendo alla valutazione soggettiva del magistrato fatti e circostanze che dovrebbero imporsi invece con la forza della loro oggettività».

SENTENZA QUASI UNANIME - Alla fine non un voto sul filo del rasoio, ma un'ampia maggioranza alla Corte costituzionale ha deciso il destino della legge sul legittimo impedimento, in parte 'bocciata': a quanto si apprende, 12 sono i giudici che hanno appoggiato la soluzione trovata, giudicata «equilibrata» tra le alte toghe della Consulta, soltanto 3 quelli che hanno votato contro.

CINQUE ORE DI CAMERA DI CONSIGLIO - Una decisione arrivata al termine di oltre cinque ore di camera di consiglio: i giudici si sono trovati in udienza alle 9.30 di stamattina, poco prima delle 14 hanno aggiornato la seduta ripresa alle 15.30 e dopo circa un'ora la sentenza.