19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Emergenza rifiuti

L'UE attende ancora il «piano Campania»

Imminente una lettera di richiamo dopo aver concesso 15 giorni in più per la presentazione del piano per la gestione dei rifiuti

BRUXELLES - La Commissione europea invierà «entro un paio di giorni» una lettera informale alle autorità competenti italiane per sollecitare la presentazione del piano della Regione per la gestione dei rifiuti in Campania, che era atteso per la fine del 2010 e che non è mai pervenuto all'Esecutivo comunitario.
Lo ha riferito oggi a Bruxelles il portavoce del commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik. «Abbiamo concesso alle autorità competenti ancora un paio di settimane, ora la lettera partirà nei prossimi giorni», ha detto il portavoce, Joe Hennon, spiegando poi che si tratterà di «una lettera informale» contenente «una valutazione, in seguito alla missione a Napoli», degli ispettori Ue, nel novembre scorso, nonché un'indicazione di «quello che la Commissione si aspetta che facciano le autorità», riguardo alla gestione dei rifiuti che continuano ad accumularsi nella regione e a quelli dello «stock» pregresso e mai smaltito. La lettera dovrebbe dare alle autorità italiane «un paio di settimane» per rispondere.

«Questa è una crisi che va avanti da anni, e finora non abbiamo visto nessun miglioramento» ha ricordato Hennon. Nessun risultato concreto è stato riscontrato neanche dopo la visita a Bruxelles del governatore della Campania, Stefano Caldoro, nell'ottobre scorso, con la presentazione di un «piano» di gestione dei rifiuti che la Commissione non ha mai preso seriamente in considerazione, considerandolo inadeguato. Secondo fonti dell'Esecutivo Ue si trattava piuttosto di «un piano di avere un piano».
La Commissione, in caso di risposta insoddisfacente da parte delle autorità competenti, potrebbe aprire una nuova procedura d'infrazione per mancata esecuzione della sentenza della Corte europea di giustizia del marzo 2010, che aveva condannato l'Italia per «non aver adottato tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo la salute umana e danneggiare l'ambiente».