25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
«Via ministeri da Roma»

E' polemica sugli «auguri» di Calderoli

L'immagine dell'Italia sottosopra, a mo' di albero di Natale. Opposizione all'attacco. Alemanno-Polverini: «Grottesca trovata»

ROMA - L'immagine dell'Italia sottosopra, a mo' di albero di Natale. Con delle decorazioni stilizzate sparse per tutto lo Stivale a indicare i vari ministeri, di vari colori al Centro e al Sud e con l'effige della Lega al Nord. E' l'immagine stampata sui biglietti che il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha scelto per fare gli auguri per le feste e rilanciare una vecchia battaglia del Carroccio: quella per lo spostamento di alcuni ministeri, e della Consob, in 'Padania'. E subito si scatena la polemica politica.
In particolare, il biglietto reca in alto la scritta 'Via da Roma i ministeri. Stiamo ribaltando il Paese', mentre in basso si legge 'Federalismo, il sogno diventa realtà'. E ancora, c'è una specie di letterina in cui si legge: «Caro Gesù Bambino, per Natale vorrei in regalo l'approvazione del federalismo fiscale e per l'anno nuovo vorrei vedere tanti ministeri in Padania. Grazie».

A svelare l'esistenza del bigliettino incriminato è il deputato del Pd, Jean Leonard Touadì, che parla di gesto vergognoso. Una critica dà il via a una indignata levata di scudi da parte dell'opposizione. A cominciare dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che parla di «scientifico progetto» di Calderoli «di impoverire la Capitale d'Italia» e invita tutti gli esponenti politici romani, di destra e sinistra, a reagire. Chiamati in causa, rispondono anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, gli stessi che già organizzarono il banchetto a base di polenta e amatriciana per 'chiudere' la querelle su 'porci questi romani' con Bossi. Il primo cittadino della Capitale, riferisce infatti di aver protestato con Gianni Letta per questa «grottesca trovata», mentre la Governatrice parla di mancanza di correttezza e rispetto da parte dell'esponente leghista.