Lamezia, fermato un marocchino. Ha ucciso almeno 7 persone
L'uomo è risultato positivo agli esami a cui è stato sottoposto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Lamezia Terme. L'accusa è di omicidio aggravato plurimo
LAMEZIA TERME - Guidava sotto l'effetto di cannabinoidi il marocchino che questa mattina ha provocato una strage, investendo un gruppo di ciclisti sulla Ss 18 in località Marinella di Lamezia Terme. Il bilancio dell'impatto è tremendo: sette morti (che secondo altre fonti, non confermate, sarebbero salite ad otto) e quattro feriti di cui due in gravi condizioni.
Il marocchino, che guidava una auto, una Mercedes grigio chiaro metallizzato, per cause che sono in corso di accertamento, durante un sorpasso sulla strada statale 18, ha travolto il gruppo di ciclisti che stavano facendo una passeggiata domenicale. L'uomo è risultato positivo agli esami a cui è stato sottoposto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Lamezia Terme per le lievi ferite riportate nell'impatto che la sua autovettura ha avuto con i ciclisti prima di finire in un fondo agricolo sulla strada statale Salerno - Reggio Calabria.
Per questo motivo e con la pesante accusa di omicidio aggravato plurimo è stato arrestato ed è tutt'ora piantonato in ospedale. Nel frattempo la Polizia municipale ha accertato che in passato aveva avuto ritirata la patente di guida, ma dopo tre mesi di sospensione gli era stata restituita. Sul luogo della strage è stato un via vai di ambulanze e auto blu. Carabinieri, polizia stradale e vigili urbani da un lato, vigili del fuoco e volontari della protezione civile insieme all'Anas hanno garantito la viabilità su questa strada che è stata ribattezzata la strada della morte. Sul posto della tragedia si è recato anche il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza: «la città è sgomenta - ha detto Speranza - e si stringe intorno alle famiglie delle persone scomparse. Il lutto è di tutti. Da oggi la città è in lutto anche se formalmente sarà proclamato il lutto cittadino il giorno dei funerali».