Arrestati i titolari della Cava Vitiello di Terzigno
L'accusa: «Estraevano materiale di pregio nel sito: pietra lavica vesuviana e sabbia»
NAPOLI - Estraevano materiale di pregio dalla Cava Vitiello e lo rivendevano anche a ditte in odore di camorra. Con queste accuse sono stati arrestati Alfredo Vitiello e suo padre Giovanni, proprietari della omonima cava di Terzigno, su mandato della Procura della Repubblica di Nola (Napoli). Le misure cautelari, con il beneficio dei domiciliari, sono state emesse dal gip del locale Tribunale.
I due titolari della società che gestiva la cava alle falde del Vesuvio, da molti anni utilizzata abusivamente, sono accusati di aver estratto materiale di pregio all'interno del sito: pietra lavica vesuviana e sabbia. Sottrazioni avvenute anche dopo che il sito era stato acquisito dalla presidenza del Consiglio. La condotta illecita dei due indagati, si legge in una nota del procuratore Paolo Mancuso, è stata accertata anche grazie a una serie di appostamenti e riprese fotografiche e video, che si sono protratte dal marzo all'ottobre scorso. Episodi che hanno portato alla contestazione di concorso in furto continuato e aggravato, oltre che delle contravvenzioni relative al deturpamento di bellezze naturali e all'esercizio abusivo di attività estrattive.
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