31 luglio 2025
Aggiornato 06:30
Pdl

Musso pronto a lasciare, c'è poca democrazia nel partito

"Chi dissente viene cacciato. Come Fini". E Fli lo corteggia

ROMA - "Alfredo Biondi ha deciso l'uscita dal partito ed io sto valutando la stessa cosa...". Il senatore liberale Enrico Musso, professore associato di Economia applicata a Genova, sta meditando l'addio al Pdl. Una decisione ancora non presa perchè "mi pare corretto - spiega - non dire cose definitive finchè non avrò parlato con Gasparri e con il presidente Berlusconi. Per ora l'ho fatto con Quagliariello".

Il punto è la poca democrazia dentro il Pdl. "Condivido Biondi quando critica la visione feudale e la mancanza di un dibattito interno nel partito - dice Musso -. Il problema è una struttura dirigenziale che a livello periferico è totalmente autoreferenziale. Insomma, non c'è una struttura democratica. Chi dissente, viene cacciato come è accaduto a Fini...". "Del resto - racconta - quando un anno e mezzo fa ho presentato un ddl sulla legge elettorale c'era chi voleva deferirmi ai probiviri per aver manifestato opinioni autonome e troppa libertà...".

Poi c'è stato il processo breve e Musso non l'ha votato ("l'unico, anche se almeno una mezza dozzina di senatori Pdl mi aveva espresso contrarietà"). Un passaggio a Fli? Musso smentisce anche se ammette che l'hanno 'corteggiato'.