27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Aiuti di stato

UE: indagine su esenzioni Ici al Vaticano

Lo ha reso noto oggi lo stesso esecutivo comunitario. La Chiesa italiana tranquilla: «E' un dejavu». Governo: «Nessun aiuto illegale»

BRUXELLES - La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita contro l'Italia per violazione delle norme per gli aiuti di Stato nelle esenzioni sull'Ici applicate agli enti non commerciali per fini specifici, che nel caso italiano riguardano in particolare molti immobili destinati ad attività religiose e di culto. Lo ha reso noto oggi lo stesso esecutivo comunitario in una nota diffusa a Bruxelles.

IL COMUNICATO - «La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato per stabilire se l'esenzione dall'imposta comunale sugli immobili (Ici) concessa dall'Italia per gli immobili usati dagli enti non commerciali per fini specifici costituisca aiuto di Stato illegale», spiega la Commissione nel comunicato. «In questa fase la Commissione - precisa la nota - in particolare, che gli immobili in questione potrebbero essere usati anche per attività commerciali e che tali esenzioni fiscali potrebbero pertanto distorcere la concorrenza. La Commissione verificherà inoltre le disposizioni dell'articolo 149, quarto comma, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che prevedono un trattamento fiscale favorevole per gli enti ecclesiastici e le associazioni sportive dilettantistiche».

CHIESA «TRANQUILLA» - La Chiesa italiana non teme l'indagine che la Commissione Ue conduce sull'esenzione Ici alle attività commerciali ecclesiastiche. Nessuna dichiarazione ufficiale, ma dagli uffici delle diocesi italiane non filtrano commenti allarmistici, anzi.
La materia, in realtà, non riguarda il Vaticano né, specificamente, la Conferenza episcopale italiana, ma le singole diocesi, parrocchie, enti ecclesiastici proprietari di immobili utilizzati a fini commerciali. «Non ritengo che ci siano aiuti di Stato illegittimi», commenta Patrizia Clementi, esperta dell'avvocatura della diocesi di Milano, molto ascoltata anche dalla Cei. «Sulla base delle indicazioni che lo Stato italiano ha già fornito in occasione della precedente indagine in materia, la stessa Commissione europea aveva ritenuto di archiviare le denunce che le erano giunte». Un dejavu, insomma. Dovuto al fatto che, nel frattempo, la Corte di giustizia Ue ha accolto un ricorso che ha indotto il nuovo commissario all'Antitrust, Joaquin Almunia, a riaprire il caso che era stato archiviato da Neelie Kroes. Tra gli uomini di Chiesa, peraltro, non è passato inosservato il fatto che a presentare il ricorso alla corte siano stati gli stessi esponenti radicali che avevano fatto partire la prima denuncia.

INIZIATIVA PRETESTUOSA - «Le esenzioni Ici di cui stiamo parlando non riguardano solo gli immobili degli enti ecclesiastici ma di enti 'no profit' come associazioni sportive dilettantistiche, associazioni di volontariato e onlus», afferma l'esperta della diocesi milanese. Tra i vescovi, quindi, c'è chi considera pretestuosa l'iniziativa di Bruxelles nei confronti della sola Chiesa cattolica.
Patrizia Clementi ricorda, poi, i passaggi che hanno portato lo Stato italiano a definire, nel corso degli anni, la normativa in materia di esenzione Ici per gli immobili ecclesiastici. La legge del '92 che istitutiva l'imposta sugli immobili definì otto categorie di attività soggette a esenzione. Una legge del 1996 (Governo Prodi) stabilì che l'esenzione si applica agli immobili in cui si svolgano attività di «natura non esclusivamente commerciale». Una circolare del ministero delle Finanze, nel 2009 (Governo Berlusconi) precisò, poi, che gli immobili devono svolgere una «ricettività complementare» (ad esempio case per ferie), servire un bacino di utenza «non indifferenziato» (ad esempio, solo i ragazzi iscritti ad un campeggio) e non essere aperta tutto l'anno. «Il percorso è già molto delimitato», afferma Clementi. «Non penso che in questi casi si possa rinvenire un aiuto illegittimo di Stato». Motivo per il quale, negli ambienti ecclesiastici italiani il commento più diffuso è: «Aspettiamo e vediamo».

GOVERNO: NESSUN AIUTO ILLEGALE - In relazione all'avvio di una indagine della Commissione Europea circa l'esenzione Ici alle attività commerciali ecclesiastiche, «il governo italiano è convinto di poter dimostrare in maniera chiara e definitiva alla Commissione le buone e fondate ragioni che giustificano la disciplina contestata, la quale non determina una violazione a favore delle proprietà ecclesiastiche della normativa europea sugli aiuti di Stato». Lo rende noto un comunicato della Farnesina, sottolineando che l'inesistenza di una violazione era la conclusione alla quale la stessa Commissione era già giunta una prima volta nel 2008, dopo tre anni di indagini informali e un serrato dialogo con le Autorità italiane e, da ultimo, nel febbraio di quest'anno.