20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
'Ndrangheta

Pignatone: appalti e droga, la regia è nel reggino

Intervista a «Left»: caso Zumbo e le ombre su soggetti inseriti in apparati sicurezza. Le cosche sono mix di arcaico e moderno

ROMA - L'organizzazione degli appalti e il traffico di cocaina in tutto il mondo viene deciso nella provincia di Reggio Calabria. Lo afferma in una intervista a Left il Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, al vertice degli uffici giudiziari reggini dal 2008. Un biennio di successi nella lotta alla 'ndrangheta ma anche due anni difficili, fatti di minacce e attentati. La settimana scorsa, Pignatone è tornato a parlare di uno degli episodi più inquietanti avvenuti in riva allo Stretto, quando a gennaio venne fatta ritrovare un'auto imbottita di armi ed esplosivo durante la visita di Giorgio Napolitano a Reggio. Si trattò, secondo il procuratore, di una messa in scena, ordita da Giovanni Zumbo, un professionista incensurato, per fare un favore al boss Giovanni Ficara che voleva far addebitare la responsabilità al cugino, Giuseppe Ficara, a causa di alcuni contrasti interni alla famiglia. Fu proprio Zumbo a informare le forze dell'ordine sulla presenza di quell'auto in mezzo a una strada. Una «soffiata» dietro cui si celavano altri interessi.
«Ci sono persone inserite negli apparati di sicurezza o di polizia - afferma Pignatone - che evidentemente hanno fornito a Zumbo una serie di informazioni sulle indagini e lo hanno mandato o autorizzato (questo dovranno dirlo le indagini) a procedere sia per la vicenda dell'auto imbottita di esplosivo nel gennaio scorso, sia per informare il boss Pelle. Il tutto, senza chiedere apparentemente nulla in cambio. Zumbo non avrebbe potuto agire da solo. A fianco o dietro di lui ci devono essere delle persone che fanno parte degli apparati».

Poi Pignatone disegna parla della capillarità della 'ndrangheta, che va dalla Lombardia fino alla Calabria: «Mi sembra pacifico però ritenere che la difficoltà di contrasto alle mafie dipenda dalla loro forza militare ma soprattutto dalla forza economica e dalla capacità di avere relazioni. Cioè la capacità di infiltrarsi se non in tutte, in molte zone della società. La stessa vicenda di Zumbo è emblematica. Si tratta di un commercialista, cioè di un libero professionista incensurato, che ha goduto in passato anche della fiducia della magistratura che gli ha assegnato l'amministrazione dei beni confiscati». «Un soggetto, - continua il Procuratore - certamente bene inserito negli apparati militari di sicurezza che poi all'improvviso si rivela altro». «La presenza contemporanea di arcaico e moderno nella 'ndrangheta è un dato di fatto. Non c'è dubbio - spiega Pignatone nell'intervista a Left - che le cosche siano articolate ancora secondo rituali molto antichi con una patina apparentemente religiosa, che di religioso non ha niente. Come non c'è dubbio, allo stesso tempo, che l'organizzazione degli appalti e il traffico di cocaina in tutto il mondo, venga deciso proprio dalla provincia di Reggio Calabria».