6 maggio 2024
Aggiornato 02:01
Il caso Montecarlo

Berlusconi: aspettiamolo il 29, intanto ha ammesso ombre

La palla di nuovo al Premier, la giustizia il banco di prova

ROMA - Le colombe sottolineano l'apertura al confronto politico e i toni più pacati rispetto ai finiani, i falchi guardano invece soprattutto alle tante frecciate lanciate da Gianfranco Fini. Silvio Berlusconi, raccontano, per ora si limita ad attendere il presidente della Camera al varco del passaggio in Aula del 29 settembre ed ad osservare con soddisfazione come Fini non abbia potuto evitare di riconoscere che la questione della casa di Montecarlo esiste eccome: Tra pochi giorni vedremo alla Camera come si comporteranno i finiani; intanto Fini ha dovuto finalmente ammettere che la vicenda della casa è oscura, non è stato in grado di chiarirla e ha dovuto pronunciare la parola dimissioni, è il ragionamento che il premier avrebbe consegnato ai suoi, dopo aver seguito il videomessaggio di Fini dalla sua casa di Arcore.

IL GIOCO DEL CERINO - Insomma, il gioco del cerino che da mesi va in scena tra i due ancora non ha un perdente: la palla, ragionano nel Pdl, è ora di nuovo al premier e al suo discorso in Aula, che a questo punto vede risalire le quotazioni di chi consiglia a Berlusconi un intervento rivolto al futuro della legislatura e non al passato delle polemiche. Uno stile già inaugurato ieri, con la presa di distanza dal «teatrino degli insulti» fuori dal quale il governo «ha continuato a lavorare in silenzio su cose concrete». Ma alla fine il banco di prova sarà sempre la giustizia: «Vedremo su quel terreno - dice un ministro - se davvero vuole cambiare pagina».