2 maggio 2024
Aggiornato 16:00
Caso Montecarlo

Berlusconi: Fini cambi toni su dossieraggio

«Il Premier aspetta il video del Presidente della Camera prima di decidere se fare un discorso politico»

ROMA - Dalle parti di palazzo Grazioli, i cinque giorni che mancano al discorso alla Camera di Silvio Berlusconi, sembrano quasi un tempo siderale. Come a dire che tutto ancora può cambiare. E soprattutto che ancora non è deciso se il premier inserirà o meno un passaggio 'politico' all'interno del suo intervento. Dove politico significa su Gianfranco Fini.
L'accusa di dossieraggio ha fatto andare su tutte le furie Berlusconi che ha visto nel pomeriggio a palazzo Grazioli Valter Lavitola, il direttore dell'Avanti accusato di essere la fonte del dossier sulla casa di Montecarlo da Italo Bocchino. Lo stesso capogruppo di Fli che ieri è stato protagonista della puntata di 'Annozero' che il premier ha guardato senza riuscire a stare mai fermo sulla sedia.
Oggi, comunque, il presidente del Consiglio ha lavorato al suo discorso, per ora limitandosi a 'limare' le parti più tecniche relative ai 'famosi' cinque punti: giustizia, sicurezza, fisco, federalismo e Mezzogiorno.

Per il resto, si attende il videomessaggio che domani il presidente della Camera diffonderà su internet per raccontare la 'sua' verità. Anche alla luce delle dichiarazioni del ministro della Giustizia di Santa Lucia che ha definito «autentica» la lettera che dimostrerebbe come dietro le società off-shore che hanno acquisito l'appartamento di Montecarlo ci sarebbe il cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. «Se si conferma» che la missiva è vera - ha spiegato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, dopo aver visto il premier - «vengono spazzate via le polemiche dei finiani e di Annozero». Insomma, è il ragionamento che Berlusconi ha consegnato a chi ha avuto modo di parlargli oggi, se Fini manterrà la linea di Bocchino e continuerà a insistere su un coinvolgimento di palazzo Chigi nel 'dossieraggio', allora difficilmente nel discorso del 29 non ci saranno accenni alla situazione politica. Sarebbe paradossale - è l'argomentazione - che chi mi diffama indicandomi come mandante di questa operazione poi voti a favore del governo, come se niente fosse. Ma, appunto, molto dipende da domani. Se i toni sul punto dovessero essere più bassi, Berlusconi potrebbe tornare a propendere verso un discorso che voli 'alto'. Le colombe, d'altra parte, restano sempre in azione e oggi hanno fatto notare al Cavaliere come, da Piacenza, Fini abbia mandato un messaggio non ostile sostenendo che sulla giustizia e sul lodo «è in corso una discussione franca». Questa sera, comunque, sarà Silvio Berlusconi a prendere la parola attraverso una collegamento telefonico con la Festa di Milano in cui, con ogni probabilità, tornerà a ribadire che il governo è forte e avrà i numeri necessari in Parlamento per andare avanti. Sebbene sulle scrivanie di palazzo Grazioli sia tornato in bella vista il faldone 'elezioni anticipate'.