26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Banche

Indagati presidente e il dg dello Ior, perplessità del Vaticano

Sequestrati 23 milioni. Presunta violazione delle norme antiriciclaggio

ROMA - E' Paolo Cipriani, attuale direttore generale dello Ior, l'alto dirigente dell'istituto opere di religione indagato nell'ambito dell'inchiesta per la quale è stato disposto il sequestro di 23 milioni di euro. Il nome di Cipriani è accanto a quello del presidente della banca vaticana, Ettore Gotti Tedeschi. L'accusa contestata dal pm Stefano Rocco Fava e dal procuratore aggiunto Nello Rossi, fa riferimento alla presunta violazione di quanto previsto dal decreto 231 del 2007, rispetto ad omesse comunicazioni antiriciclaggio.

Intanto «perplessità e meraviglia» per l'iniziativa della Procura di Roma sui conti dello Ior e sul suo presidente Ettore Gotti Tedeschi è stata espressa dalla segreteria di Stato vaticana che - attraverso una nota - ribadisce «massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior».
E' nota la chiara volontà, più volte manifestata da parte delle autorità della Santa Sede - si legge - di piena trasparenza per quanto riguarda le operazioni finanziarie dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior). Ciò richiede che siano messe in atto tutte le procedure finalizzate a prevenire terrorismo e riciclaggio di capitali. Per questo - prosegue la nota vaticana - le autorità dello Ior da tempo si stanno adoperando nei necessari contatti e incontri, sia con la Banca d'Italia sia con gli organismi internazionali competenti - Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) e Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi) - per l'inserimento della Santa Sede nella cosiddetta White List».
La Santa Sede - sottolinea il Vaticano - manifesta perciò perplessità e meraviglia per l'iniziativa della Procura di Roma, tenendo conto che i dati informativi necessari sono già disponibili presso l'ufficio competente della Banca d'Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani. Quanto poi agli importi citati si fa presente che si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior. La Santa Sede - conclude - tiene perciò a esprimere la massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior».