19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Viaggi Apostolici

Volevano uccidere Benedetto XVI, arrestati 5 algerini

Raid all'alba. I cinque fondamentalisti islamici lavoravano in un deposito vicino a dove il Papa pregherà. Vaticano: «Il Programma non cambia»

LONDRA - Cinque sospetti fondamentalisti islamici sono stati arrestati all'alba a Londra, sospettati di aver orchestrato un complotto per uccidere il Papa durante la sua visita in Gran Bretagna. Gli uomini sono stati arrestati durante irruzioni alle 5.45 locali (le 6.45 italiane) in uffici e abitazioni nel centro della capitale, grazie a una soffiata arrivata nel corso della notte dall'intelligence.

Sarebbero tutti arabi - I cinque - rispettivamente di 26, 27, 36, 40 e 50 anni - sono stati bloccati dagli agenti del Reparto antiterrorismo di Scotland Yard per sospetta commissione, preparazione o istigazione di atti di terrorismo. Sarebbero tutti arabi di varie nazionalità, alcuni sicuramente algerini. Sono stati portati in una stazione di polizia del centro di Londra, dove sono in corso interrogatori degli inquirenti. Sono subito scattate perquisizioni in base al Terrorism Act 2000 in uffici e abitazioni residenziali, nella zona nord ed est di Londra.
I cinque arrestati sono tutti dipendenti di Veolia Environmental Services, una ditta privata che ha un contratto per la pulizia delle strade con il Westminster City Council. La società vincitrice dell'appalto ha un personale di 650 dipendenti per mantenere le strade pulite e rimuovere la spazzatura. Sono stati arrestati al deposito di Chiltern Street mentre si apprestavano a iniziare il turno di lavoro. Il deposito è a circa un chilometro da Hyde Park, dove il Papa terrà una veglia di preghiera domani sera.

Vaticano: «Programma non cambia» - «Siamo pienamente fiduciosi nella polizia e non è necessario cambiare il programma»: così il portavoce Vaticano, padre Federico Lombardi, in merito all'arresto di cinque persone che avrebbero progettato un attentato a Benedetto XVI a Londra.
«La polizia prende le misure necessarie di precauzione. La situazione non è particolarmente pericolosa e quando ad esempio eravamo a Sarajevo era più pericolosa. Il Papa è felice di questo viaggio e il suo stato d'animo è, come ha detto arrivando, quello di gioia».