Cei: basta pallottole facili, politica latita
Monsignor Mogavero: «Preoccupazione forte, Gheddafi viola diritto internazionale»
MAZARA DEL VALLO - Dito puntato dalla Cei contro la latitanza di una presenza politica nazionale e internazionale sulla gestione delle acque territoriale di confine con la Libia.
«Questi episodi - denuncia a Radio Vaticana mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici sulla vicenda del peschereccio mazarese mitragliato da una motovedetta libica- si verificano con regolarità e il punto di contrarietà è sempre lo stesso: il limite delle acque territoriali libiche. Il governo di Gheddafi, con atto unilaterale ha allargato il limite delle acque territoriali fino a 72 miglia marine, contro le 12 previste dal diritto internazionale. Quindi tutte le volte che un peschereccio della nostra flotta, secondo la loro impostazione delle cose, sconfina, per loro è una atto di aggressione. Per noi invece è operare in mare aperto secondo le convenzioni internazionali».
«Sono episodi - prosegue - accaduti anche di recente con sequestri di pescherecci. Questa volta l'Ariete ha avuto la meglio sulla motovedetta ed è riuscito ad attraccare a Lampedusa. Però sono episodi che si ripetono e la preoccupazione qui è grande, perché si vede soprattutto l'assenza di un'azione politica a livello nazionale ed internazionale che affronti finalmente nelle sedi dovute questa questione ormai spinosa».