Bossi avverte: per votare pronti a sfiduciare Berlusconi
E a Napolitano il leader della Lega dice: «Contro il governo tecnico 10 milioni a Roma»
ROMA - Ribadisce che le elezioni sono «l'unica via d'uscita», e che per ottenerle si potrebbe arrivare o alle dimissioni di Silvio Berlusconi o addirittura al voto di sfiducia da parte della Lega; minaccia 10 milioni di persone a Roma contro un eventuale governo tecnico; decreta la morte politica di Gianfranco Fini al quale indirizza anche una pernacchia. Umberto Bossi avverte tutto il mondo politico: alleati, oppositori interni, perfino il capo dello Stato, a tutti mostra i muscoli del Carroccio, determinato più che mai ad arrivare al voto anticipato.
Ma il messaggio più esplicito è per quello che dovrebbe essere il suo fedele alleato, quel Silvio Berlusconi da molti descritto dubbioso sulla effettiva opportunità del ricorso alle urne a metà legislatura: per ottenere le elezioni «potrebbe dimettersi, o la Lega potrebbe votare la sfiducia», avvisa Bossi prima che inizi l'ufficio di presidenza del Pdl. L'altro avvertimento è contro il governo tecnico e diretto a Giorgio Napolitano, al quale - gli ricordano i cronisti - spetterebbe la parola in caso di crisi: «Pensate se io e Berlusconi portiamo 10 milioni di persone a Roma...».