26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Lo scontro nel centrodestra

Berlusconi-Bossi chiamano in causa Napolitano, Fini: un boomerang

I finiani: «Il Premier rifiuta un nuovo patto, è lui che vuole rompere. Scelta incomprensibile, elezioni troppo rischiose per Cavaliere»

ROMA - Una «ostilità» che «pone seri problemi al regolare funzionamento delle istituzioni» e che è «incompatibile con la funzione super partes del Presidente della Camera». Questi gli argomenti che Silvio Berlusconi e Umberto Bossi rappresenteranno a Giorgio Napolitano nell'incontro che i due hanno chiesto - per ora solo a mezzo stampa - al Capo dello Stato: argomenti che vengono giudicati «pretestuosi» dagli uomini vicini a Gianfranco Fini e ai quali il presidente di Montecitorio replicherà questa sera ospite di Enrico Mentana al Tg di La7.

BOOMERANG - Ma già stamani i deputati finiani spiegano che la mossa di chiamare in causa Napolitano, decisa ieri nel vertice ad Arcore, «sarà un boomerang per Berlusconi: il Presidente viene investito di una questione che non gli compete, e conoscendo il rispetto che Napolitano ha della Costituzione, non potrà che rispondergli così». Insomma, «prenderà un'altra tranvata». Altra riflessione dei finiani è che «il premier ha scelto di ascoltare Bossi e rifiutare il patto di legislatura che gli era stato offerto: se è così, è chiaro che è lui che vuole rompere».

TROPPE INCOGNITE - Una scelta «incomprensibile» per i finiani, tanto che per qualcuno «tempo una decina di giorni e Berlusconi tornerà sui propri passi, accettando il confronto con Fini». Del resto, ragiona un altro finiano, «andare da Napolitano per chiedergli di 'dimettere' Fini è talmente assurdo che l'unica spiegazione è che Berlusconi voglia preannunciare al Capo dello Stato l'intenzione di aprire la crisi». Ma la scelta di andare al voto, secondo gli uomini di Futuro e Libertà, presenta «troppe incognite» per il Cavaliere. Prima di tutto, «bisogna vedere se si andrà davvero a votare, ed evidentemente l'apertura di Fini alla riforma della legge elettorale è stata sottovalutata ad Arcore». Ma anche se la crisi si dovesse aprire e concludere con il ricorso anticipato alle urne, «è tutto da vedere se Berlusconi e la Lega riusciranno ad avere una vittoria piena». Un rischio che per i finiani Berlusconi non può correre, visto che «in quel caso non avrebbe alcuno scudo giudiziario». Insomma, per gli uomini di Fini «il premier è in confusione, e non ha affatto chiaro cosa dovrà fare». Tanto che sul Secolo si dà per certa la rinuncia di Berlusconi all'intervento ad Atreju in programma per domani.