Berlusconi boccia le «ammucchiate»
Bersani: «Alleanza costituzionale». Premier: «Vecchia politica»
ROMA - Il Governo va avanti, per realizzare le promesse fatte agli elettori: all'indomani del vertice con Umberto Bossi e Giulio Tremonti, Silvio Berlusconi prova a mettere tra parentesi la lunga estate degli scontri interni alla maggioranza. E in un nuovo audiomessaggio ai Promotori della Libertà punta il dito contro i «professionisti della politica» e il «teatrino estivo», cercando di rimettere nel centro del mirino l'opposizione. Oggi infatti il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha lanciato su Repubblica l'idea di una «alleanza costituzionale» per mettere fine al «populismo» di Berlusconi, e il premier replica così, senza nominarlo: «I politici di professione e i loro giornalisti di riferimento che discutono tra loro di ammucchiate fuori del tempo».
«L'estate del 2010 passerà alla storia per il ritorno alla vecchia politica del teatrino e appunto delle chiacchiere», sostiene il presidente del Consiglio, ciò «non ha contagiato certamente me e il mio Governo». Bersani propone come prima opzione un governo di transizione per rifare la legge elettorale, ma in caso di andasse a votare minaccia il ricorso a un'alleanza che vada oltre il centrosinistra: «Un'alleanza democratica - scrive - per una legislatura costituente, capace di sconfiggere il populismo» e «riaffermare i principi costituzionali». Ma per Berlusconi sarebbe impensabile «resuscitare alleanze dal collante incerto».
Nella maggioranza, se i toni sembrano momentaneamente smorzarsi, continuano le schermaglie sulla giustizia, vero oggetto del contendere tra finiani e berlusconiani: parlando del processo breve, il ministro Angelino Alfano avverte che «Non esiste una riforma in questo campo senza una norma transitoria». Adolfo Urso di Fli prova a rassicurare il premier, dicendo sì a un 'salvacondotto' giudiziario per lui, ma sul ddl contestato avverte: «Va valutato con attenzione l'impatto sui processi in corso». E torna a chiedere lo stop della riunione dei probiviri Pdl che dovrebbe sancire l'espulsione dei finiani. Ma nel messaggio del premier c'è un avvertimento destinato a loro: parlando dei cinque punti programmatici elaborati dal Pdl venerdì scorso, sottolinea: «Su quei punti e per quei punti sono stati eletti tutti i rappresentanti del Popolo della libertà».