28 marzo 2024
Aggiornato 19:00
Il sequestro

Nuovo file Wikileaks: troppi «casi Abu Omar» sarebbero dannosi

Il rapimento dell'imam egiziano citato come esempio di eventi che rischiano di compromettere le relazioni Usa

NEW YORK - Il nuovo file della Cia pubblicato oggi da Wikileaks contiene anche un riferimento all'Italia e al caso di Abu Omar, suggerendo che una proliferazione di operazioni del genere potrebbe danneggiare la lotta globale al terrorismo: in una sezione del documento, dedicata all'«Impatto sulle relazioni con i paesi esteri se gli Stati uniti sono percepiti come esportatori di terrorismo», si ricorda il caso dell'imam rapito nel 2005 nell'ambito di un'operazione «coperta» della Cia.
«Per esempio - si legge nel documento - nel 2005 l'Italia ha spiccato un mandato d'arresto per agenti Usa coinvolti nel sequestro di un imam egiziano e la sua consegna all'Egitto». Secondo il documento dei servizi americani, «la proliferazione di casi simili non soltanto rappresenterebbe una sfida alle relazioni bilaterali fra gli Stati uniti e altri paesi, ma danneggerebbe anche gli sforzi globali dell'antiterrorismo».
In sostanza, secondo il documento, «se i paesi stranieri ritengono che la posizione degli Stati uniti sulle 'rendition' sia troppo unilaterale, e che favorisca solo gli Usa e non loro, potrebbero ostacolare gli sforzi americani per catturare sospetti terroristi».