26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Il caso Tor Bella Monaca

Tommaso Valle: meglio riqualificare

L'architetto romano: «Troppi problemi, Alemanno in fondo sa che non si può fare»

ROMA - Demolire e ricostruire Tor Bella Monaca costa troppo e non serve, meglio effettuare piccole demolizioni e pensare a riqualificare le palazzine esistenti puntando sulla riqualificazione energetica. Tommaso Valle, uno dei 'decani' dell'architettura romana e fondatore dello Studio associato Valle, è tra i pochi esperti del settore che non si dice d'accordo con la proposta lanciata dal sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Parlando con Apcom, Valle spiega che «demolire e ricostruire è sempre enormemente più costoso che restaurare e rivitalizzare. La demolizione porterebbe poi un impatto spaventoso nella zona, con lo smaltimento di migliaia di metri cubi di cemento e il movimento di enormi quantità di terra che sconvolgerebbero la zona. Inoltre c'è il costo delle infrastrutture e dei servizi da eliminare. Bisogna gestire e ricreare quegli stessi spazi, poi questi lavori iniziano e non si sa quando finiscono».

«In questi quartieri - spiega - sarebbe meglio agire con molta delicatezza, tenendo presente che nella rivitalizzazione e nel restauro bisogna anche curare l'immagine e mettere in opera tutte le normative successive alla costruzione di Tor Bella Monaca. Ad esempio rimettendo a posto gli edifici secondo la normativa sul risparmio energetico si potrebbe fornire un nuovo apporto energetico agli edifici e dare una nuova immagine al quartiere, molto più attuale».
«La cosa importante - prosegue Valle - è che queste polemiche sono necessarie per portare l'attenzione sull'edilizia residenziale pubblica, un campo sempre stato abbastanza laterale alla buona architettura. Alemanno ha però preso ad esempio Tor Bella Monaca, che è un quartiere tra gli ultimi migliori, in cui sono stati rispettati tutti gli standard urbanistici, edili e di sicurezza: si è ridotto così per una cattiva gestione, se ci fosse stata l'attenzione a questo tipo di edilizia che c'è in altre nazioni non sarebbe ridotto così».