1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Lo scontro nella maggioranza

Bossi insulta Casini e va in pressing su Berlusconi

Il Senatur attacca i centristi: «Sono ciò che resta della Dc, furfanti che tradivano il nord». Bondi: «Fini si dimetta». Veltroni: «No ad una santa alleanza contro il Cavaliere»

ROMA - Salgono i toni fra Lega e Udc. E' di stanotte l'insulto che il leader del Carroccio Umberto Bossi, come riporta SkY Tg24, ha riservato all'ex Presidente della Camera: «Casini? E' uno stronzo». Ironica la replica dello stesso Casini: «Gli insulti che Bossi mi ha gentilmente rinnovato dimostrano in modo chiaro quale errore è stato affidare il Paese in queste mani».

E' sempre l'ipotesi di elezioni anticipate a tenere banco. Proprio il senatùr ha invitato il premier a rompere gli indugi: «Berlusconi tentenna, speriamo che tentenni meno. Un governo con un partito come quello di Casini sarebbe come avallare un governo tecnico». Dal Pdl, intanto, continuano gli attacchi a Gianfranco Fini. Stamane a parlare è il coordinatore del Popolo della libertà Sandro Bondi, dalle colonne del Giornale: «Se la legislatura è giunta a questo bivio lo si deve unicamente al comportamento irrazionale e incomprensibile assunto da circa un anno da Fini», per questo «le sue dimissioni, oggi, sono ancora più necessarie».

La replica di Casini - La nuova risposta di Casini è arrivata a stretto giro di agenzie di stampa: «Gli insulti che questa sera Bossi mi ha gentilmente rinnovato dimostrano in modo chiaro quale errore è stato affidare il Paese in queste mani». «I suoi alleati dovrebbero svegliarsi prima che sia troppo tardi - ha aggiunto il leader centrista -. Noi abbiamo denunciato prima degli altri la strada che il Paese stava imboccando e che francamente gli italiani non si meritano».

L'incontro con Berlusconi - Sempre da Verdello Bossi ha poi confermato che incontrerà il presidente del Consiglio dopodomani sul lago Maggiore insieme a Calderoli: «Andrò a dire a Berlusconi che è meglio essere più decisi - ha aggiunto Bossi - Se il governo deve andare avanti, deve poter fare le cose. Star lì per star lì è un imbroglio alla gente». «Io voglio portare a casa tutto quello che possiamo in modo democratico. I padani non sono nè banditi nè sbandati. Se poi c'è bisogno di spallate, le spalle dei bergamaschi sono sempre buone». «Sono convinto che i risultati non tarderanno - ha aggiunto Bossi - perchè abbiamo qualcosa che gli altri non hanno, noi abbiamo la fede».

Dal fronte opposto interviene anche l'ex segretario del Pd Walter Veltroni, in una lettera al Corriere della Sera nella quale offre la propria lettura di fronte a una crisi e a nuove elezioni: «Spero che si concluda rapidamente l'era Berlusconi, spero che finisca questo tempo non per tornare a quello passato. Non per mettere la pietra al collo al bipolarismo e riportare l'orologio ai giorni in cui pochi leader decidevano vita e morte dei governi. In questa estate orrenda non per caso la frase più citata dai leader politici è stata 'Mi alleo anche con il diavolo pur di...'. Lo ha detto Calderoli parlando del Federalismo, lo hanno detto alcuni leader del centrosinistra parlando della necessità di una santa alleanza contro Berlusconi. Io rimango dell'idea che invece le uniche alleanze credibili, prima e dopo le elezioni, siano quelle fondate su una reale convergenza programmatica e politica».