28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
La crisi della maggioranza

Dal fisco alla sicurezza, i 5 punti per la fiducia

Nel documento programmatico deciso dal Pdl anche la riforma della giustizia, federalismo fiscale e Sud

ROMA - Dalla riduzione delle tasse e la lotta alla criminalità organizzata, dalla riforma della giustizia all'attuazione del federalismo fiscale, fino al piano per il Mezzogiorno. Sono questi i cinque punti programmatici decisi dal Pdl per l'azione di governo da realizzare nei restanti tre anni di legislatura. Cinque punti, ha detto il premier Silvio Berlusconi, al termine del vertice del partito, su cui l'Esecutivo chiederà la fiducia alle Camere.

Per il fisco, secondo il documento di dieci pagine approvato dal Pdl, il Governo «intende pervenire, senza creare maggiore deficit, entro la legislatura al varo di norme che consentano una graduale riduzione della pressione fiscale complessiva, apportando così un beneficio alle imprese e alle famiglie». Questo però «tenendo conto dell'esigenze e delle compatibilità del bilancio pubblico». Per le famiglie, «soprattutto per quelle monoreddito e più deboli, resta fondamentale l'obiettivo del quoziente familiare», mentre per le aziende «si è già cominciato a ridurre il carico dell'Irap, attraverso la manovra e le misure per lo sviluppo nelle Regioni del Sud».

La sicurezza, poi, «per il Pdl resta prioritaria». Nella lotta alla criminalità organizzata la maggioranza «intende continuare nel percorso già intrapreso di una lotta senza tregua». Fondamentale anche l'impegno contro la criminalità comune, e «anche sul fronte della lotta all'immigrazione clandestina intendiamo procedere sulla strada già percorsa. Grazie alla politica del respingimento e degli accordi internazionali, il governo ha ottenuto grandi successi e sono allo studio ulteriori provvedimenti per accrescere e consolidare i risultati raggiunti».

La giustizia è un altro punto chiave nel documento del Pdl per la fiducia in Parlamento. Il partito intende «attuare una riforma complessiva della giustizia sia civile sia penale, con l'obiettivo di rendere effettivo l'articolo 111 della Costituzione realizzando finalmente il giusto processo» perché così «i cittadini avranno anche la certezza dei tempi necessari per ottenere una sentenza definitiva». È quindi necessaria «una riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità civile e disciplinare dei magistrati» e bisognerà «intervenire sulla struttura del Csm con una riforma costituzionale che preveda l'istituzione di due organismi separati per i magistrati con conseguente rafforzamento della separazione delle carriere». Nel quadro delle riforme costituzionali «sarà necessario anche provvedere all'approvazione della legge pendente al Senato a tutela delle alte cariche dello Stato». Si dovrà inoltre «provvedere all'approvazione definitiva della legge sulle intercettazioni telefoniche e ambientali».

Priorità poi al federalismo fiscale, con cui «gli italiani avranno servizi pubblici uguali in tutto il paese e sarà eliminata la differenza dei costi tra Nord e Sud». Gli enti locali godranno di una maggiore autonomia fiscale, con la cedolare secca sugli affitti. La riforma federalista, assicura il Pdl, «non comporterà assolutamente maggiori costi per lo Stato e sarà attuata senza alcun aggravio delle pressione fiscale complessiva, che anzi è destinata progressivamente a diminuire».

Per il Mezzogiorno il Governo punta al varo in Parlamento di un piano di rilancio, basato sulla Banca del Sud, i fondi europei, il ponte sullo Stretto di Messina, le zone franche urbane e sulla realizzazione di opere pubbliche.