25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La crisi nella maggioranza

Berlusconi rientra a Palazzo Grazioli

Stamani il vertice Pdl. Ma tra il premier e i finiani è sempre gelo

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi è giunto alle 11.40 a palazzo Grazioli di rientro dalla Sardegna. Il presidente del Consiglio ha convocato per oggi un vertice, che inizierà a breve, con i maggiorenti del partito su quattro punti (giustizia, fisco, federalismo, Sud) per il rilancio del partito e dell'azione di governo.
Nella giornata di ieri il leader della Lega Umberto Bossi aveva escluso un riavvicinamento fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini: «ormai la macchina sta correndo verso le elezioni» e solo «le dimissioni di Fini sarebbero un gesto fondamentale per fermare questa corsa».

DOCUMENTO PROGRAMMATICO - In teoria il vertice dovrebbe mettere a punto il documento programmatico in quattro o cinque punti sul quale il premier dovrebbe chiedere al fiducia per ricompattare la maggioranza. Ma la strategia lasciata filtrare ieri dall'entourage berlusconiano è quella del tentativo di recuperare solo una parte dei finiani. E oggi i segnali lanciati dalle fazioni contrapposte nel centrodestra sembrano andare ancora in direzione dello scontro finale: a giudizio di Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, tra Pdl e Fli «gli spiragli, invece di aprirsi, si sono ristretti: ora siamo al lumicino». E per Italo Bocchino, capogruppo finiano alla Camera, «l'impressione è che Berlusconi, consigliato dai falchi, voglia solo verificare la possibilità di andare avanti con la garanzia del nostro sostegno senza doversi confrontare preventivamente», quindi «alla fine il summit non porterà a nulla». E quanto al possibile 'recupero' di alcuni finiani da parte del Cavaliere, «io - replica Bocchino - ho un elenco di deputati che verranno con noi, alla spicciolata». E dopo l'apertura di Adolfo Urso sul processo breve, Bocchino frena: «Non è nel programma di governo», avverte.