29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
L'ultimo mistero: 4 lettere alle autorità

E' morto Francesco Cossiga, aveva 82 anni

«Crisi cardiocircolatoria» Aveva 82 anni. Per oltre mezzo secolo protagonista della vita politica italiana. Il cordoglio dei Ministri

ROMA - Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga è morto oggi alle 13,08. Cossiga era ricoverato dal 9 agosto scorso al policlinico Gemelli di Roma a causa di una grave insufficienza respiratoria. Durante la notte Cossiga aveva mostrato un repentino e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie che ha necessitato la ripresa di tutti i supporti vitali: così il bollettino emesso verso le 12.30, dopo le notizie in mattinata che avevano parlato di un aggravamento delle condizioni. Dopo il ricovero lunedì scorso, il presidente emerito, 82 anni compiuti a luglio, era migliorato rispondendo alle cure; erano state diminuite le dosi con cui lo si teneva in sedazione, aveva ripreso la respirazione spontanea sia pure assistita. Nella notte invece è sopraggiunta la nuova crisi.

LETTERE ALLE AUTORITÀ - Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ha lasciato quattro lettere personali e riservate ai massimi vertici delle istituzioni. Le quattro lettere dell'ex Capo dello Stato sono indirizzate al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Senato Renato Schifani e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Presidente della Camera Gianfranco Fini. Le lettere, secondo le disposizioni di Cossiga, dovevano essere consegnate solo dopo la sua morte e, a quanto si è appreso, non sono ancora nelle mani dei rispettivi destinatari.
Cossiga ha lasciato anche un testamento con le sue volontà e con alcune disposizioni sul suo funerale: l'ex presidente avrebbe chiesto che non ci siano le esequie di Stato.

CAMERA ARDENTE - Sarà allestita domani dalle 10 alle 18 la camera ardente di Francesco Cossiga, morto oggi al Gemelli. Il corpo sarà esposto nella Chiesa madre del Policlinico, che sarà aperta alle autorità e al pubblico.

FUNERALI - I funerali di Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica, si terranno in forma privata in Sardegna, per volontà dello statista democristiano morto oggi a Roma. E' quanto si apprende da fonti parlamentari.

BERLUSCONI - «Piango un amico carissimo, affettuoso, generoso. Mi mancheranno il suo affetto, la sua intelligenza, la sua ironia, il suo sostegno. Ai suoi figli l'impegno della mia vicinanza». Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo la morte di Francesco Cossiga.

ALFANO - Primi messaggi di cordoglio da parte di ministri ed esponenti del Pdl per la morte del Presidente emerito Francesco Cossiga. Parla il ministro della Giustizia Angelino Alfano: «Con la scomparsa di Francesco Cossiga perdiamo una figura insostituibile della classe politica italiana ed un pezzo importante della storia repubblicana del nostro Paese».
«Uomo delle istituzioni prima ancora che politico e figura di riferimento dei cattolici italiani - prosegue il Guardasigilli - ha saputo dare personalità, come forse nessuno prima di lui, ai ruoli e agli incarichi che ha ricoperto al servizio del Paese. Incarnando al massimo lo spirito della sua terra, è stato testimone e protagonista attivo di più di sessant'anni di crescita politica e sociale del nostro Paese, alla quale egli ha saputo vivamente contribuire con le parole e i fatti».
«Alla sua famiglia, all'amico e collega Giuseppe Cossiga - conclude Alfano - la mia più sentita vicinanza in questo momento di dolore e di preghiera».

MATTEOLI - Dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli: «Sono davvero rattristato per la morte del Presidente Francesco Cossiga, uomo politico di grande spessore e Capo dello Stato lungimirante che seppe anticipare il cambiamento. Desidero far giungere al figlio Giuseppe e alla famiglia i sentimenti del mio sincero cordoglio».

ROTONDI - Gianfranco Rotondi, «ultimo segretario dc amico di Cossiga che aveva scritto la prefazione di tutti i suoi libri sulla storia della Dc», sottolinea: «E' già davanti al Signore con in tasca la preghiera del partigiano. Come loro fu per tutta la vita ribelle per amore della libertà. Con lui si spegne la voce più alta del cattolicesimo politico europeo».

CAPEZZONE - Interviene anche Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: «Con la scomparsa di Francesco Cossiga, l'Italia perde non solo un protagonista di un cinquantennio di storia politica, ma una voce libera, mai conformista, mai omologata alla banalità o al «politically correct». Personalmente, ho sperimentato in alcune occasioni la sua generosa attenzione, e gli sono ancora grato per quei momenti di dialogo e, per me, soprattutto di ascolto. Credo che per tutti, anche per i suoi avversari o per quanti non hanno condiviso l'una o l'altra delle sue vicende politiche, ci sia motivo di memoria e di riflessione. Invio ai suoi familiari, a quanti lo hanno amato, le mie sentite e affettuose condoglianze».