7 giugno 2023
Aggiornato 12:00
Lotta alla mafia

Maroni e Alfano celebrano «successi senza precedenti»

Tra i risultati più importanti: 6.500 latitanti catturati, sequestri e confische per 15 miliardi di euro. Quasi pronto il piano straordinario per l'edilizia carceraria

PALERMO - Nella lotta alla criminalità organizzata il governo Berlusconi ha ottenuto in due anni «risultati che non hanno precedenti». Ciò è stato possibile grazie alle legge approvate in materia di contrasto al crimine organizzato e ai risultati ottenuti delle forze dell'ordine. Per il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, è questo mix vincente alla base dei «successi» accumulati in questi mesi dal Viminale, sotto la sua gestione. A Palermo, dove per la prima volta nel giorno di Ferragosto si tiene una riunione del Comitato nazionale, si sono celebrati anche i successi «dell'antimafia del fare», termine usato spesso dai ministro Maroni e dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, mutuato dall'espressione 'governo del fare', citato spesso dal presidente del consiglio.

Tra i risultati più importanti, Maroni indica i 6.483 latitanti catturati in quasi due anni dalle forze dell'ordine perchè sono «una conferma del successo della strategia del governo contro la mafia». Tra questi, 26 sono super latitanti inclusi nell'elenco del Viminale dei trenta più pericolosi. «Sono stati catturati in media otto mafiosi al giorno», ha aggiunto Maroni. Sono stati sequestrati e confiscati alla mafia beni per 14,9 miliardi di euro. Il totale dei beni sequestrai e confiscati è di 32.799: di cui 27.641 (12,8 mld di controvalore) sono beni sequestrati e 5.388 (2,1 mld di euro) sono costituiti da beni confiscati dallo Stato.
Il ministro Maroni ha annunciato che entro settembre sarà aperta anche a Palermo una sede dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla Mafia.

Sulla emergenza carceri, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha annunciato che il tanto atteso piano straordinario per l'edilizia carceraria è ormai quasi pronto. «Il Piano straordinario per le carceri - ha sottolineato il Guardasigilli - procede bene. Siamo pronti a partire con la edificazione di nuovi padiglioni e di nuovi istituti di pena».
Attualmente i detenuti ospitati nelle carceri italiane sono 68.121, di cui 24.675 sono di nazionalità straniera. Sul totale della popolazione detenuta, 37.219 - ha aggiunto Alfano - hanno una condanna definitiva mentre 24.941 sono in attesa di giudizio.

Veltroni: «Grazie ai Magistrati» - «I successi dello Stato nella lotta alla mafia sono dei magistrati e delle forze dell'ordine. Sarebbe ben singolare che i governi si mettessero di mezzo per impedire di assicurare alla giustizia i capi della mafia o della camorra». Queste le parole di Walter Veltroni in visita nella casa che fu del boss Gaetano Badalamenti. «La minaccia della mafia - ha aggiunto l'ex segretario del Pd - è sempre molto forte».

Maroni, Alfano, Letta a Corleone. I giovani cantano «Bella Ciao...» - «Non abbiamo paura». E' lo striscione calato dalla palazzina di Corleone, un tempo del boss Bernardo Provenzano, che da oggi diventa sede della «Bottega della legalità». A inaugurarla, sono arrivati dopo la riunione del Comitato nazionale il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il Guardasigilli, Angelino Alfano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, accompagnati dai vertici delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence. La cerimonia per l'inaugurazione della Bottega della legalità è iniziata alle 14.20. Corleone, un paese di circa 12 mila abitanti, a una cinquantina di chilometri da Palermo è deserta. E' ferragosto e l'atmosfera è un po' surreale. La cittadina è presidiata da decine di uomini delle forze dell'ordine. C'è anche un cecchino sul tetto dell'edificio dove è in programma la cerimonia. Il sindaco, Nino Iannazzo, si rivolge alle autorità di governo: «Ci sono ancora sguardi titubanti, qualcuno è alle finestre perchè ha paura». Qui, si sono fatti passe avanti anche grazie ai sindaci che non di rado sono destinatari di minacce mafiose, segno che il cammino da fare è ancora tanto sul terreno della legalità. «Oggi - ha detto il ministro Alfano - è un giorno bellissimo per i siciliani onesti: anche questo bene appartenuto a Provenzano viene utilizzato contro la mafia».«L'impegno del governo - ha aggiunto il ministro Maroni - è continuare in questa direzione: ci siamo un po sbilanciati ma vogliamo vincere questa guerra entro la fine della legislatura». La cerimonia volge quasi al termine, mentre dalla piazzetta di Corleone dove decine di giovani dei 'Cento passi...' e volontari dell'Arci intonano 'Bella ciao..' proprio mentre i ministri Maroni e Alfano e il sottosegretario Letta stanno per andare via da Corleone. Quando il corteo di auto blu lascia il paesino i giovani entrano cantando nella Bottega della legalità e scandiscono lo slogan 'Fuori la mafia dallo Stato'.