20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Lotta alla mafia

Maroni, Alfano, Letta a Corleone. I giovani cantano «Bella Ciao...»

Inaugurata la «Bottega della legalità» in una casa confiscata a Provenzano

CORLEONE - «Non abbiamo paura». E' lo striscione calato dalla palazzina di Corleone, un tempo del boss Bernardo Provenzano, che da oggi diventa sede della 'Bottega della legalità'. A inaugurarla, sono arrivati dopo la riunione del Comitato nazionale il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il Gardasigilli, Angelino Alfano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, accompagnati dai vertici delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence.

La cerimonia per l'inaugurazione della Bottega della legalità è iniziata alle 14.20. Corleone, un paese di circa 12 mila abitanti, a una cinquantina di chilometri da Palermo è deserta. E' ferragosto e l'atmosfera è un po' surreale. La cittadina è presidiata da decine di uomini delle forze dell'ordine. C'è anche un cecchino sul tetto dell'edificio dove è in programma la cerimonia. Il sindaco, Nino Iannazzo, si rivolge alle autorità di governo: «Ci sono ancora sguardi titubanti, qualcuno è alle finestre perchè ha paura». Qui, si sono fatti passe avanti anche grazie ai sindaci che non di rado sono destinatari di minacce mafiose, segno che il cammino da fare è ancora tanto sul terreno della legalità.

Alfano e Maroni - «Oggi - ha detto il ministro Alfano - è un giorno bellissimo per i siciliani onesti: anche questo bene appartenuto a Provenzano viene utilizzato contro la mafia». «L'impegno del governo - ha aggiunto il ministro Maroni - è continuare in questa direzione: ci siamo un po' sbilanciati ma vogliamo vincere questa guerra entro la fine della legislatura». La cerimonia volge quasi al termine, mentre dalla piazzetta di Corleone dove decine di giovani dei 'Cento passi...' e volontari dell'Arci intonano 'Bella ciao..' proprio mentre i ministri Maroni e Alfano e il sottosegretario Letta stanno per andare via da Corleone. Quando il corteo di auto blu lascia il paesino i giovani entrano cantando nella Bottega della legalità e scandiscono lo slogan 'Fuori la mafia dallo Stato'.