19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Lo scontro nella Maggioranza

Cresce l'attesa per la sfiducia a Caliendo

Il Premier: «Astensione senza senso». A poche ore dalla votazione si fa la conta dei numeri

ROMA - Nessuna intenzione di precipitare gli eventi oggi stesso, al di là dei numeri del voto di sfiducia su Caliendo e sull'astensione del fronte moderata, giudicata «senza senso». Vedremo quello che succede e ne prenderemo atto, poi ci si ragionerà sopra durante l'estate e a settembre si vedrà il da farsi. Silvio Berlusconi avrebbe rassicurato così le deputate incontrate ieri sulla «tranquillità» dell'estate politica. Anche perché bisogna tenere conto della situazione economica - avrebbe spiegato il premier - evitare di «bruciare» la credibilità conquistata in Europa e non correre il rischio di un down grading da parte delle agenzie di rating che una crisi e la conseguente instabilità comporterebbe. Insomma, anche se la convinzione del premier è che alle elezioni «stravinceremmo», devono prevalere il senso di responsabilità e l'interesse del Paese.

L'opposto di quanto fatto dai finiani, sarebbe tornato ad accusare Berlusconi, con la scelta dello strappo cui poi fa seguito un atteggiamento come quello dell'astensione annunciata da Fli sulla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia, che è una scelta senza senso, avrebbe detto il premier a quanto raccontano alcune delle partecipanti, perché in Parlamento ci si sta per votare e assumersi le proprie responsabilità: o è rosso o è verde.

Dunque Berlusconi avrebbe ribadito che da parte sua non c'è la voglia di creare l'incidente. Ma se dovesse accadere, nessuna paura: Tremonti è assolutamente leale, avrebbe assicurato il premier alle deputate. Così come la Lega. Ecco allora che in caso di rottura da parte dei finiani, l'unica strada sono le elezioni anticipate: E lì, sarebbe la convinzione del premier, il terzo polo morirà sul nascere. A poche ore dalla sfiducia a Caliendo, anche Franco Frattini è intervenuto e ha ostentato sicurezza sull'esito della votazione e sulla tenuta del governo. L'approvazione della mozione di sfiducia «sarebbe un fatto politicamente grave», ha detto il ministro. E riferendosi ai finiani ha aggiunto: «Non immagino che membri del governo di Fli votino contro un loro collega». Una sicurezza che trova argomenti nella decisione di astenersi assunta da Futuro e Libertà, Udc, Alleanza per l'Italia e Movimento per le Autonomie.