29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Mozione di sfiducia

Caliendo: non ho mai commesso illeciti, rimango al mio posto

La difesa del Sottosegretario della Giustizia: «Leggina» su post-pensionamento Cassazione? Mai proposta

ROMA - Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, oggetto di una mozione di sfiducia che, oggi, rappresenterà anche un test dei rapporti tra i 'finiani' e il resto del Pdl, non intende dimettersi e difende la correttezza del proprio operato.
«Dimettermi? E perché mai? Non ho fatto nulla di quanto mi si addebita, anzi. E l'ho spiegato a chi mi ha interrogato. Ho fatto nomi e cognomi di testimoni», afferma Caliendo in un colloquio con la Stampa. «Guardi, in quarant'anni di magistratura e due di vita parlamentare non ho mai, dico mai, commesso alcunché di illecito. Di più: mai alcunché di scorretto. E allora perché dovrei dimettermi? Se qualcuno dimostrerà il contrario, ma con i fatti, non a chiacchiere, allora mi dimetterò all'istante. Ma fino a quel giorno...».

«LEGGINA CASSAZIONE» - Nel merito, Caliendo ribatte all'ipotesi di aver promosso una 'leggina' per mandare in pensione i vertici della Cassazione tre anni dopo il previsto. «Mai proposta dal sottoscritto. Non esiste al riguardo un solo atto parlamentare. Ma la presunta leggina non è mai stata discussa nemmeno in consiglio dei ministri. Eppure leggo sui giornali che sarei io il padre di questa fantomatica leggina che non c'è e che peraltro nemmeno è stata mai proposta da un singolo parlamentare». Ancora: «Qualcuno in effetti me ne ha parlato: ci vuole una proroga delle cariche, mi dissero, perché sennò scadono tutti assieme, presidente di Cassazione e avvocato generale dello Stato... Ma che ragionamento è questo?, gli risposi. Se li proroghiamo di tre anni, il problema alla scadenza si porrà di nuovo». Spiega Caliendo che fu contattato dal presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone: «Guardi, è vero che se ne parlava sui giornali, ma non c'era nulla di reale. Un certo giorno mi chiamò Carbone stesso per chiedermi: io non ci tengo, ma mi fate la cortesia di dirmi qualcosa? E allora diedi incarico agli uffici di fare una ricognizione, per vedere se c'era un emendamento, un ddl... Nulla. E comunque ero contrario. Ne ho parlato con diversi parlamentari dell'opposizione che potranno confermare».