20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Politica

Piemonte, il Pdl vuol cancellare la «Resistenza» da testo di legge

insorge Pd. Bresso: «Per far piacere a qualcuno si nega la storia e la Costituzione»

TORINO - Cancellare le parole «Resistenza antifascista» da una legge della Regione Piemonte. La proposta, che arriva da alcuni consiglieri del Pdl, (Botta, Comba, Costa, Toselli e Vignale), intende modificare il testo della norma numero 7 del '67, proprio quella che regola il Comitato resistenza e Costituzione del parlamentino piemontese.

Se passerà in Consiglio, l'articolo uno della legge, che recita «La Regione Piemonte attua, promuove e sostiene attività dirette a diffondere e valorizzare il patrimonio storico, culturale e politico della Resistenza antifascista in Italia e nel mondo cui le popolazioni piemontesi hanno dato un alto contributo e sul quale sono fondati i principi della Carta Costituzionale», sarà sostituito con tre sintetiche righe. «La Regione Piemonte attua, promuove e sostiene attività dirette a diffondere e valorizzare lo spirito democratico dei popoli a condanna di tutte le forme di totalitarismo che hanno segnato la storia e che caratterizzano l'attualità.«

Insorge il Pd piemontese. A partire dell'attuale presidente del Comitato sulla Resistenza, nonché vicepresidente del Consiglio, Roberto Placido (Pd). «La proposta di legge presentata - dichiara - tenta di riscrivere la storia italiana perché vuole di fatto equiparare chi ha combattuto per la libertà e chi ha difeso il regime fascista e nazista» «Dal 1976, anno in cui è stato istituito - spiega Placido - il Comitato ha portato più di 10mila studenti delle superiori in viaggi studio nei lager nazisti, in Bosnia, alle Foibe, nei luoghi dello sbarco in Normandia, al Tribunale de L'Aja contro i crimini di guerra nella ex Jugoslavia.

BRESSO - Placido chiede il ritiro immediato della proposta, e con lui si allinea l'ex governatore del Piemonte Mercedes Bresso.
«Ma quale pacificazione - denuncia la ex zarina - si vuole eliminare una parola che è alla base dei valori del nostro paese e su cui poggia la nostra Costituzione repubblicana. Mi pare una iniziativa fuori dalla storia, fatta da persone che vorrebbero cambiare la storia del paese perché la ritengono non affine ai propri ideali».
«E' inaccettabile - conclude Bresso - che per far piacere a qualcuno che nega alcune pagine della storia contemporanea si debba negare il senso e il valore della resistenza per il nostro Paese». La protesta si allarga a tutto il Pd. «In nome di una non meglio definita pacificazione nazionale - commenta il vicesegretario del partito Federico Fornaro - si vuole in via surrettizia, esattamente come è avvenuto per la proposta di intitolazione di una via di Alessandria a Giorgio Almirante, giungere ad un risultato moralmente e storicamente inaccettabile: l'equiparazione tra repubblichini e partigiani.