24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Nomine

La RAI perde il ricorso contro Ruffini

Il DG Masi verso il rinvio delle nomine. Il Pdl pronto alla mediazione. I Consiglieri di minoranza: «Ripensare criteri»

ROMA - Il Cda della Rai, convocato per le 10.30 di domani, non procederà nemmeno stavolta alla ratifica del pacchetto di nomine proposto dal direttore generale Mauro Masi, compresa quella molto contestata del giornalista Sky Franco Ferraro al posto di Corradino Mineo alla direzione di Rainews. Secondo quanto sostengono tutte le fonti vicine ai vertici di viale Mazzini consultate dall'Apcom, si va verso un nuovo rinvio, e potrebbe essere lo stesso dg a proporlo, dopo che il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso dell'azienda contro il reintegro di Ruffini alla direzione di Raitre.

Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, consiglieri di area centrosinistra, prendendo spunto dall'ordinanza giudiziaria, hanno chiesto, in una lettera al presidente della Rai Paolo Garimberti, l'avvio di una «riflessione generale del Consiglio sui criteri e sulle procedure prima di procedere a nuove nomine». Da un lato c'è la questione del rischio contenziosi, dall'altro, osserva Rizzo Nervo, «i paletti che l'ordinanza pone sulla questione dell'equivalenza degli incarichi dei dirigenti assegnati ad altre mansioni, rendono impraticabile lo spostamento di Corradino Mineo da Rainews a Gr Parlamento».

Antonio Verro, consigliere in quota Pdl, non ci sta: «Partono da premesse giuste ma le loro sono conclusioni strumentali. Non possiamo farci condizionare dai magistrati. Ogni dirigente dovrebbe avere una base retributiva, e poi un incarico a tempo, cessato il quale si torna alla posizione precedente, altrimenti l'azienda la chiudiamo e portiamo le chiavi al giudice». Si dice pronto a «una mediazione in Cda, ma non al ribasso», e suggerisce che nella gestione di queste vicende «si dovrebbe innanzitutto parlare con le persone. E' inevitabile che in questi casi qualcuno sia contento e qualcun altro meno». Nella maggioranza del Cda di area centrodestra, il rinvio spiace soprattutto alla Lega nord, considerata lo sponsor politico di Ferraro. Al Pdl invece il tempo serve per cercare di risolvere la grana Raidue: al posto del direttore Massimo Liofredi doveva andare la giornalista Susanna Petruni: Tutto saltato dopo che Liofredi in un'intervista ha alluso ai suoi rapporti personali con Berlusconi.