Fra la Lega e Totti scoppia la polemica estiva
L'attaccante giallorosso: «I leghisti? Invidiosi». Calderoli: «non conosce Bergamo...»
ROMA - E' luglio, fa caldo, e fra le polemiche estive scoppia anche il più improbabile dei duelli a distanza: da una parte l'ottavo re di Roma, Francesco Totti, dall'altra la Lega. Tono scherzoso da ambo le parti, argomento serio assai: Roma città (Roma capitale, Roma ladrona, Roma caput mundi). E così da un paio di battute si scatena un crescendo di schieramenti (fosse mai che Totti porti voti?).
Lui, il capitano dei giallorossi che un tempo annunciò che avrebbe votato Veltroni sindaco, in una lunga intervista a Radiodue si confessa e parla di pupi, di Ilary, di gioie e dolori romanisti e naturalmente di lei: «Roma è la più bella città del mondo, mi piace tutto, i romani, il sole, la montagna, il mare, il clima». In cauda venenum: «Alla Lega non piace? Perché sono invidiosi».
Apriti cielo. Il primo a reagire fra i leghisti è il senatore Garavaglia: Roma «magari è un po' da pulire ed è anche bella perché ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania». Ahinoi, la prende più sul serio l'onorevole Cavallotto: «Dispiace vedere un grande campione, qual è stato Francesco Totti, dare sempre maggiori segnali di razzismo e intolleranza verso tutto ciò che è al di fuori del raccordo anulare». La palma dell'autoironia invece la conquista il ministro Calderoli, secondo cui «Totti parla così perché non ha mai visto Bergamo»: e chiosa, in puro spirito localista, che l'amore per la propria città è un valore essenziale che dimostra amore per le proprie radici.
E a seguire nella mischia a difendere Totti si gettano con gusto anche l'opposizione, i dissidenti finiani e gli esponenti locali, non si sa se spinti più dal tifo o dalla politica. Una nota accalorata di Nicola Zingaretti (unico Pd ancora al governo dalle parti della capitale) per cui «sbeffeggiando il capitano della Roma, la Lega attacca uno dei simboli di questa città». Il finiano Fabio Granata: «Il Capitano ha ragione e Roma non è grande per i soldini della Padania, ma per la sua storia unica al mondo». E poi anche il sindaco Alemanno si schiera al fianco del Capitano: «Ha ragione lui. Li conosco bene gli amici della Lega, quando arrivano a Roma fanno la faccia disgustata... Poi si innamorano della città anche se ai loro elettori del nord devono continuare a raccontare la favola della Roma brutta e cattiva».