12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Le tensioni nella Maggioranza

Berlusconi pensa a rilancio del Pdl

I sospetti del Premier: troppa gente manovra ragionando sul «dopo». Governo? C'è solo questo

ROMA - Fini, certo. Ma più in generale gli scontri nel Pdl. Dopo le dimissioni del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, che ha aperto una nuova falla con il presidente della Camera, il premier Silvio Berlusconi ha incassato la fiducia del Senato sulla manovra. Ma - racconta chi ha avuto modo di parlargli - appare tutt'altro che tranquillo. Sul tavolo c'è ancora la pratica intercettazioni che il presidente del Consiglio vuole portare a termine e infatti il 27 luglio si dovrebbe tenere una manifestazione organizzata dal ministro Brambilla (forse una maratona oratoria) a sostegno del ddl in piazza di Pietra, a due passi da Montecitorio. Il leader della Lega, Umberto Bossi, dà al premier sostegno su questo fronte assicurando che la legge si farà perché è la gente che lo vuole.

IL RILANCIO - A infastidire il presidente del Consiglio - viene spiegato da chi ha raccolto le sue confidenze - è la sensazione che troppe manovre si stiano muovendo intorno a lui per impedirgli di governare e realizzare il programma sottoscritto con gli italiani. Nell'elenco delle doglianze del premier c'è anche chi - nell'opposizione come nella maggioranza - parla di larghe intese o di esecutivi di transizione. «Un governo c'è già ed è questo - avrebbe detto il premier - e se cade non c'è alternativa alle elezioni».
In cima alla lista nera del Cavaliere, ovviamente, resta Gianfranco Fini e quelle toghe che per Berlusconi si muovo troppo in sintonia con lui. Ma il premier nelle ultime ore si è convinto che se vuole rilanciare l'azione di governo è dal partito che deve passare. Per questo si accinge a convocare ad agosto i vertici del Pdl, per cominciare ad aprire la fase congressuale, partendo dalle assise provinciali per poi arrivare al congresso nazionale.