3 ottobre 2025
Aggiornato 07:00
Urbanistica

Parte master plan Roma

Nel 2030 emissioni ridotte del 46%. Alemanno: «Per noi è una scelta obbligata»

ROMA - Un master plan 'per terza rivoluzione industriale' della capitale che passa attraverso un elaborato piano di efficienza energetica per ridurre le emissioni del 46% entro il 2030. Questo l'obiettivo a cui punta il piano energetico presentato in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno e dallo scienziato Jeremy Rifkin che punta ad un nuovo sviluppo del modello urbanistico romano con l'energia ripensata «per zone concentriche e intercollegate».

In base al piano il centro cittadino dovrà diventare un luogo attraente in controtendenza con l'attuale spopolamento. Una possibile soluzione potrebbe essere la trasformazione di edifici militari e commerciali dismessi in nuovi blocchi residenziali attraverso l'utilizzo di tecniche di ristrutturazione innovative. Accanto a questo c'è lo sviluppo dell'anello commerciale e industriale in modo sostenibile interconnesso con il centro con sistemi di trasporto di massa biciclette e percorsi a piedi. L'anello commerciale industriale dovrebbe diventare poi un vasto laboratorio per lo sviluppo di tecnologie e servizi per trasformare Roma in modello di economia a basso contenuto di carbonio. Infine la parte agricola della città che dovrà essere potenziata e sviluppata.

Il tutto per limitare le emissioni che calcolando una crescita del 30% dell'economia cittadine sul periodo 2010-2030, senza azioni per limitare le emissioni potrebbe portare ad una crescita delle stesse del 4%. Il piano a cui il Comune di Roma punta dovrebbe invece portare, grazie all'efficienza energetica e al risparmio, ad una riduzione delle emissioni del 46% al 2030.

«Per noi - ha detto Alemanno - si tratta di una scelta obbligata perchè con i ritardi di Roma non bastavano i vecchi livelli energetici ma serviva un salto tecnologico. Non è solo un piano energetico ma si tratta di indicazioni da recepire inserendole nel progetto Millennium».