Fini: si all'unità e alle autonomie locali
Il Presidente della Camera: «Non c'è contrapposizione. Pluralità di identità è il miglior marchio, no localismi egoistici»
FIRENZE - «L'unità nazionale non è in contrapposizione con le autonomie locali»: lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che vede nella necessità di tenere insieme questi due aspetti, il modo di proseguire «il disegno pluralistico che è alla base della nostra Carta costituzionale».
Un'analisi che la terza carica dello Stato ha svolto, in connessione con le riforme in corso, durante una lectio magistralis all'università di Firenze sui temi del federalismo e dell'unità d'Italia. Se «l'italianità è un patrimonio inimitabile», secondo Fini, lo si deve «al nostro miglior marchio che è la pluralità di identità».
«Unità e sistema delle autonomie - ha spiegato ancora Fini durante un seminario dell'Università di Firenze - non possono mai essere viste in contrapposizione, ma rappresentano i poli all'interno del quale si realizza il disegno pluralistico che era stato previsto sin dall'Assemblea costituente». A quell'epoca in cui «fu rafforzato il processo di unificazione», mediante la Costituzione repubblicana «l'unità nazionale divenne il valore fondante la forte articolazione delle autonomie locali. Unità e sistema delle autonomie», ha proseguito Fini, se ben bilanciate, salvaguardano «le caratteristiche più autentiche e apprezzate dell'italianità, che nascono dalla ricchissima pluralità di identità, civiltà, territori che caratterizzano i nostri territori».
«La pluralità di identità, se non scade in localismo miope e egoistico, rappresenta un patrimonio unico in Europa e probabilmente nel mondo». Questa «pluralità di identità», ha concluso, «non può essere considerata un fattore negativo, ma un fattore di arricchimento che fa dell'italianità un patrimonio inimitabile: è il nostro miglior marchio».