29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Bufera giudiziara sul Comune di Roma

Corruzione-concussione: indagato Corsini

Alemanno respinge le dimissioni dell'assessore ai lavori pubblici. Iscritto nel registro degli indagati anche l'ex Morassut

ROMA - Bufera giudiziaria sul Comune di Roma. L'assessore all'Urbanistica Marco Corsini - già responsabile di Lavori pubblici e Affari legali del Comune di Venezia e consulente per quello di Milano - è indagato dalla Procura di Roma (pm Sergio Colaiocco e Delia Cardia) per corruzione e concussione. Con Corsini è indagato anche Roberto Morassut, ex assessore all'Urbanistica nella precedente giunta Veltroni, ma solo per il reato di corruzione. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati questa mattina, quando la polizia giudiziaria ha anche perquisito gli uffici di Corsini. L'assessore ha rimesso il mandato, ma il sindaco Alemanno gli ha confermato la fiducia.

I FATTI - Per Corsini la contestazione della corruzione fa riferimento al fatto che «in qualità di pubblico ufficiale nelle funzioni di assessore all'urbanistica», avrebbe accettato da Renzo Rubeo e Roberto Liguori, presidente e amministratore delegato della Gemma spa - ex partecipata dal Comune di Roma cui l'amministrazione Veltroni aveva affidato il compito di svolgere pratiche sul condono edilizio - «indebite utilità». Tra queste ci sarebbero «le prestazioni d'opera di personale illegittimamente in servizio presso la sua segreteria» e le avrebbe accettate per «compiere atti contrari ai doveri d'ufficio, quali l'aumento del corrispettivo dell'appalto oltre il quinto previsto dalla legge (aumento di 48 milioni di euro a fronte di un aumento massimo per legge di 18 milioni circa), la proroga in violazione di legge e del contratto stipulato tra le parti nell'agosto del 2006 dell'appalto di 24 mesi».
Sia Morassut, prima, e Corsini poi, sono accusati dagli inquirenti di aver ricevuto «indebite utilità dalla Gemma spa». In particolare Morassut avrebbe «richiesto, ed ottenuto, l'assunzione di almeno quattro persone che, in assenza di titolo, hanno effettuato prestazioni lavorative nel suo staff e retribuiti dalla Gemma spa per un totale di circa 500 mila euro». «Analoga operazione» sarebbe stata effettuata da Corsini.