3 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Fino al 2012

«Salva» l'agenzia Unesco

L'Intervento della Prestigiacomo scongiura il rischio di «revoca» per la sede di Perugia

ROMA - Sembra scongiurato per ora, e almeno fino al 2012, il rischio che UN-WWAP, il Programma delle Nazioni Unite che sovraintende alle azioni per la gestione delle acque nel mondo, la cui sede è dal 2008 a Perugia, sia sottratto all'Italia a causa della mancata ratifica dei protocolli di intesa firmati nel 2007.

La schiarita su un caso che rischiava di far fare all'Italia una pessima figura a livello internazionale è arrivata questa mattina nel corso di un incontro alla Sala della Mercede della Camera dei Deputati. Un appuntamento molto partecipato durante il quale hanno preso la parola rappresentanti del mondo scientifico, primo tra tutti il prof. Lucio Ubertini ordinario di costruzioni idrauliche alla Sapienza Università di Roma ed esperto di risorse idriche di fama internazionale promotore di un appello al Governo per il salvataggio del centro di Perugia, il neo assessore all'Ambiente della Regione Umbria Silvano Rometti, l'assessore all'Ambiente del Comune di Perugia Lorena Pesaresi, l'On Ermete Realacci, l'On Maria Sereni, l'On Roberto Tortoli, vicepresidente dell'VIII commissione Ambiente della Camera oltre al Prof. Olcay Unver, coordinatore UN WWAP, la dottoressa Michela Miletto, vice coordinatore UN WWAP, il rettore dell'Università per Stranieri di Perugia professoressa Stefania Giannini e il dottor Pasquale Steduto, Coordinatore dell'Unità Sviluppo e Gestione delle Risorse Idriche della FAO.

Portatore della buona notizia Giorgio Pineschi, del gabinetto del Ministero dell'Ambiente. «E' vero che ci sono state delle difficoltà nel finanziare il programma UN WWAP per problemi nel reperire le risorse - ha detto - ma non c'è assolutamente la volontà di far mancare il necessario supporto all'iniziativa. Vista la scadenza imminente intanto il Ministero si impegna a finanziare il programma, come da impegni presi, con 2,5 milioni di euro l'anno per i prossimi due anni, tutto il tempo necessario dunque per elaborare il nuovo rapporto sull'acqua. Il Ministro ha già dato mandato di reperire le risorse, fermo restando però che l'obiettivo è quello di arrivare alla legge di ratifica la cui bozza è già stata scritta».

«La permanenza a Perugia e in Italia del segretariato del progetto WWAP -ha spiegato Ubertini - rischiava di saltare a causa della mancata ratifica del protocollo di intesa siglato a Roma nel 2007 tra Governo, Unesco e Regione Umbria. Il termine per la ratifica da parte del Governo era il dicembre 2009, ma è scaduto senza che nulla avvenisse. Accogliamo ora con soddisfazione l'impegno del Ministero dell'Ambiente, fermo restando però che la ratifica è fondamentale. Solo con un atto che renda stabile l'impegno dell'Italia a sostegno del programma infatti si possono programmare le attività nel migliore dei modi. Quando ci relazioniamo con l'estero è difficile da spiegare la nostra situazione, nonostante l'impegno del Governo a sostenere il programma fino al 2012, infatti, quando ci si confronta in un contesto internazionale la situazione appare comunque precaria».

La situazione è infatti piuttosto difficile da spiegare considerato che nel 2006 gli allora ministri degli Esteri Gianfranco Fini e dell'Ambiente Altero Matteoli ottennero dall'Unesco di poter ospitare il Segretariato WWAP nonostante altri Paesi, tra cui Giappone, Svezia e Germania, avessero presentato la loro candidatura. Un risultato importante, dal punto di vista scientifico e per il ritorno economico, occupazionale e di immagine, che ora rischia di essere vanificato.

«La ratifica - ha spiegato Ubertini - consentirebbe all'Unesco di avere a disposizione, fissi, 2,5 milioni di euro l'anno, ciò che il Governo si era impegnato a dare fin dall'inizio, per le attività dell'agenzia. Una cifra più che ben spesa e che, considerando il giro di ricercatori che il programma convoglia nella sede di Perugia ritorna più che raddoppiata al sistema paese. Del resto - ha concluso - come hanno ricordato il presidente del CNR Luciano Maiani e il capo della protezione civile Guido Bertolaso è meglio investire in ricerca e prevenzione piuttosto che dover risolvere problemi già in atto».