20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La denuncia

Legambiente: in Italia tonnellate di cemento amianto

9mila malati mesotelioma pleurico, molti casi «non professionali»

ROMA - Sono oltre 32 milioni le tonnellate di onduline di cemento-amianto presenti su tutta l'Italia. Un dato parziale circa le quantità di amianto ancora da bonificare nel nostro paese e a oggi, a 18 anni dalla legge 257/92 che mise al bando la fibra killer in Italia.

Solo 13 Regioni alle quali era stato dato compito di stabilire entro 180 giorni un programma dettagliato per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati, hanno approvato un Piano Regionale Amianto. Due (Puglia e Molise) non l'hanno ancora fatto mentre in Abruzzo è in corso di approvazione. Di altre 3 regioni (Calabria, Marche, Veneto) e la provincia Autonoma di Bolzano non si ha notizia. E' quanto emerge dal rapporto «I ritardi dei Piani regionali per la bonifica dell'amianto«realizzato da Legambiente alla vigilia della giornata mondiale dedicata alle vittime dell'amianto.

Eppure, a causa della fibra-killer, si continua a morire e secondo il Registro Nazionale Mesoteliomi istituito presso l'Ispesl sono oltre 9mila i casi riscontrati fino al 2004, con un esposizione che circa il 70% delle volte è stata professionale. Nessuna regione è esclusa e tra le regioni più colpite ci sono il Piemonte (1.963 casi di mesotelioma maligno), la Liguria (1.246), la Lombardia (1.025), l'Emilia-Romagna (1.007) e il Veneto (856). Nonostante la situazione sanitaria sia molto preoccupante, gli interventi da parte dello Stato prima e delle Regioni poi tardano ad arrivare.